Arcipelago Ponziano
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L’isola ha un perimetro di circa 5 chilometri, ed è l’unica di tutto l’arcipelago a non essere formata in prevalenza da roccia lavica, dispone di coste molto frastagliate che ne rendono difficoltoso l’approdo. In passato abitata da monaci benedettini e cistercensi, venne abbandonata per la mancanza di acqua dolce e per le continue incursioni perpetrate dai pirati. Ora, durante la stagione estiva, è abitata solamente da due guardiani del faro. Dal 1979 l’isola è entrata a far parte del Parco Nazionale del Circeo, grazie all’esclusività di alcune specie animali e vegetali. L’annessione al parco ha permesso il ripopolamento di alcune specie e l’infoltimento della vegetazione già presente sull’isola, composta da: corbezzolo, lecci, olivastri. L’isola è priva di serpenti, in quanto, secondo la tradizione, lasciarono l’isola assieme ai monaci per trasferirsi a Gaeta, è però presente una specie di grosse lucertole dal colore scuro. Nel dopo guerra, vi è stato reintrodotto il muflone, ora specie protetta. L’isola è oggetto di transito di parecchie specie di volatili, mentre vi dimorano stabilmente il falco pellegrino, il falco di palude e il gabbiano reale.

Zannone è raggiungibile tramite escursioni organizzate da San Felice Circeo e da Ponza,  il mare deve però essere particolarmente calmo, altrimenti le imbarcazioni non riescono ad attraccare all’unico punto di approdo, costituito dal Varo vicino alla Peschiera. Generalmente le escursioni prevedono la salita fino al belvedere, ai  resti dell’antico monastero e poi una discesa fino al faro. Se si vogliono ammirare i mufloni è necessario procedere in silenzio.

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