Eccellenze in Piemonte
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Le Langhe e i suoi vini

LangheLe Langhe sono conosciute a livello internazionale per i suoi vini, per il suoi tartufi bianchi, per le nocciole tonde gentili  e per tutti i piatti che con questi ottimi ingredienti si possono preparare e che alimentano ogni anno un notevole flusso di turismo gastronomico. Celebri in tutto il mondo i vini delle Langhe sono soprattutto rossi tra di essi:

il Barolo: è conosciuto con l'appellativo di vino regale o "re dei vini e vino dei re". Fiore all'occhiello dell'enologia italiana, il barolo iniziò a conquistare la sua fama già nel medioevo accompagnando le pietanze sulle tavole di re, principi, papi e personaggi illustri come Luigi XIV, Carlo Alberto di Savoia, Maria Cristina di Savoia, il Conte Camillo Benso di Cavour, papa Pio VII solo per nominarne alcuni. Solo 11 sono i paesi delle Langhe a poter produrre questo delizioso nettare: Barolo, Castiglione Faletto, Serralunga d'Alba, Monforte d'Alba, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d'Alba, Cherasco, Roddi, la prima delimitazione avvenne il 31 Agosto del 1933. Il barolo viene prodotto dai vitigni di nebbiolo, piantati in zone collinari non inferiori a 170 m slm e non superiori ai 540 m slm solo dopo 3 anni di invecchiamento può fregiarsi di questo nome, se l'invecchiamento si protrae per 5 anni si può definire "riserva". L'invecchiamento viene conteggiato dal 1° novembre dell'anno di produzione delle uve e per almeno 2 anni deve avvenire in botti di rovere o castagno.  Si presenta con un colore rosso granato, un profumo intenso e persistente, il suo sapore è asciutto, pieno e robusto può raggiungere una gradazione alcolica di 14,9°. E' l'ideale per accompagnare piatti di selvaggina, arrosti di carni rosse, brasati e piatti a base di tartufo, formaggi a pasta dura e stagionati. E' l'ingrediente principale clou del Brasato al Barolo e del Risotto al Barolo.

- il Nebbiolo: il nome nebbiolo è da ricollegarsi alla nebbiolina che scende sui vitigni durante il periodo della vendemmia che avviene in genere in autunno inoltrato. Presente sulle tavole di nobili e ecclesiastici già nel 1200, ottenne il marchio D.O.C. il 27 maggio del 1970, assieme al Barolo ed al Barbaresco è uno dei tre migliori vini ricavati dai vitigni di nebbiolo. I territori di produzione del vino si estendono su ben 25 comuni tra i quali: Alba, Canale, Castellinaldo, Corneliano d'Alba, Piobesi d'Alba, Priocca, San Vittorio d'Alba, Guarene, La Morra, Roddi, Monforte d'Alba, Diano d'Alba, Vezza, Grinzane Cavour.La sua gradazione minima deve essere di 12° e deve avere un invecchiamento di almeno un anno. Il suo colore caratteristico è il rosso rubino, ha un profumo tenue e delicato che ricorda la viola, un sapore dal secco al dolce, giustamente corposo, armonico e vellutato.

- il Barbaresco: vino di antichissime origini, viene menzionato per la prima volta da Tito Livio nella Storia Romana. Secondo alcuni il nome barbaresco deriverebbe dal fatto che i Barbari scesero in Italia attratti dal fama del vino. Fu il professor Domizio Cavazza a fondare nel 1894 la prima cantina sociale a produzione esclusiva di Barbaresco. Il vino viene prodotto nei territori delimitati dal decreto ministeriale del 31 agosto del 1933 e sono: Barbaresco, Neive, Treiso e una parte della frazione di San Rocco. Il Barbaresco si ricava da vigneti di nebbiolo al 100% e richiede un invecchiamento di almeno 26 mesi a partire dal 1° novembre dell'anno di produzione delle uve dei quali almeno 12 in botti di legno di rovere o castagno. Se il vino viene invecchiato 4 anni può pregiarsi dell'appellativo "riserva". Il Barbaresco ha un colore rosso granato con riflessi arancione, un odore gradevole e intenso ed un sapore asciutto, pieno, robusto, armonico e vellutato.

- il Barbera (d'Asti o d'Alba): Il primo documento ufficiale in cui viene nominato il Barbera risale al XVII secolo ed è tutt'ora conservato a Nizza Monferrato sebbene si sia certi che il vino ha origini molto molto antiche. Si tratta di un vino di gran classe, apprezzato a livello internazionale che viene ricavato dall'omonimo vitigno. I vitigni di barbera sono oggi i più diffusi in Piemonte. Il Barbera D.O.C.  può essere d'Alba oppure di Asti in base alla zona in cui viene prodotto. E' un vino che può essere bevuto fresco "barbera vivace" e dopo almeno anno di invecchiamento in botti di rovere o castagno può fregiarsi dell'appellativo "Superiore". Il barbera deve avere una gradazione minima di 12° ma, in alcune particolari annate può raggiungere anche i 15°. Il Barbera si presenta con un colore rosso rubino tendente al granato, ha un sapore asciutto, corposo, con un'acidità piuttosto spiccata, si adatta bene ad accompagnare pietanze della tradizione piemontese come arrosti, brasati, cacciagione ma anche carni bianche.

- il Dolcetto: luogo simbolo della produzione del dolcetto è sicuramente Dogliani, paese che ha dato i natali a Luigi Einaudi, primo presidente della Repubblica Italiana, che proprio in questo borgo conduceva una azienda agricola. Anche il dolcetto, come gli altri vini langaroli, ha origini molto antiche. Già nel 1369 i marchesi di Dogliani, esentarono i fattori dal pagamento di imposte, dagli obblighi di leva e concessero loro l'utilizzo in libertà dei propri beni purchè pagassero una tassa in vino Dolcetto, che serviva a rimpinguare le cantine del nobile casato. I territori di produzione sono esclusivamente quelli intorno a Dogliiani: Bastia, Belvedere Langhe, Clavesana, Cigliè, Farigliano, Moncherino, Roddino, Somano. Il vino viene prodotto esclusivamente da vigneti di Dolcetto e non può avere una gradazione alcolica inferiore a 11,5°, se invece super i 12,5° può fregiarsi dell'appellativo "Superiore". Il dolcetto ha un colore rosso rubino vivo, un odore vinoso, gradevole, caratteristico ed un sapore asciutto, gradevole, amarognolo, di moderata acidità.

 Pere al Vino

Ingredienti (per 4 persone):
8 pere
160 gr di zucchero
500 ml di vino rosso fermo
2-3 chiodi di garofano
cannella

Preparazione:
pulire le pere, in una casseruola versare il vino con lo zucchero, la cannella e i chiodi di garofano, far sobbollire per alcuni minuti, aggiungere le pere e far cuocere per circa 25 minuti. A fine cottura disporre le pere in verticale su di un piatto e versarvi sopra il vino, servire tiepide o fredde.

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