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La Venaria Reale - Venaria

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Circondata da un suggestivo borgo medioevale la Venaria Reale assieme alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, al Castello di Rivoli e di Moncalieri fa parte di una serie di residenze fatte costruire dai membri della famiglia Savoia per essere utilizzate come luogo di svago e di piacere. Tra queste la Venaria Reale è sicuramente la più sontuosa e meritevole di una visita. Il nome Venaria Reale venne attribuito alla residenza dal duca Carlo Emanuele II in quanto convinto che l'area in cui sorgeva fosse idonea alla pratica della caccia secondo "lo stile dei re". La residenza sorge infatti in mezzo ad una piana circondata da fitti boschi e zone umide, habitat ideali per lepri, fagiani ma soprattutto per i cervi reali, che i Savoia tanto amavano esibire come trofei di caccia. 

Utilizzata per fastosi ricevimenti, scenografici balli e grandiose battute di caccia la Reggia di Venaria, conosciuta anche con l'appellativo di Versailles Sabauda, nacque da un desiderio di Carlo Emanuele II di Savoia che ne affidò la progettazione all'architetto Amedeo di Castellamonte. Dall'originario progetto la Venaria Reale subì varie trasformazioni, le più radicali ad opera di Benedetto Alfieri. Sfortunatamente dopo decenni di fasti la Reggia venne occupata dalle truppe Napoleoniche che trasformarono e degradarono la residenza. Degrado che continuò anche nei periodi successivi in quanto l'intero complesso venne destinato a caserma militare. La svolta avvenne nel 1978 con la cessione dello stabile alla  Soprintendenza per i lavori di restauro, restauri che cominciarono nel 1988 con un investimento di 280 milioni di euro in parte finanziati dalla Comunità Europea ed in Parte dallo Stato Italiano. L'imponente restauro, considerato un modello a livello europeo per il recupero non solamente di un complesso architettonico ma di un intero territorio coinvolse un'area di 250.000 metri quadrati di fabbricati e di 800.000 metri quadrati di aree incolte ritrasformate in giardini. L'inaugurazione del complesso completamente rinnovato avvenne nel 2007, da allora la reggia ha attratto un numero sempre maggiore di visitatori grazie alla bellezza dei suoi spazi, dei suoi giardini e delle interessanti mostre che si tengono nei vari periodi dell'anno, nel 2015  è stata visitata da oltre 550.000 visitatori.

L'imponente costruzione dispone di oltre 50 sale per una estensione di oltre due chilometri, ad accogliere il visitatore è la Corte d'Onore, un'ellissi di 120 metri che faceva da corona alla Fontana del Cervo. Andata completamente distrutta negli anni dell'oblio è ora sostituita da un teatro d'acqua composto da 288 augelli capaci di getti alti fino a 10 metri.

All'interno troviamo un percorso di visita sapientemente studiato da Peter Greenaway che grazie all'utilizzo di supporti multimediali rende la visita particolarmente suggestiva e piacevole, portando il visitatore a vivere i fragori e le emozioni delle battaglie oltre che a spiare nella vita quotidiana degli abitanti del castello. Di particolare bellezza è il Salone di Diana, dea della Caccia con la quale amava identificarsi la "madama reale" Giovanna Battista, impreziosito da affreschi allegorici, stucchi e trofei di caccia. La Galleria Grande, conosciuta anche Come Galleria di Diana, capolavoro di Filippo Juvarra, estasia il visitatore per la sua bellezza e per la sua grandiosità, è infatti lunga 80 metri per un'altezza di 12 metri completamente ornati di stucchi. La Galleria conduce alla cappella ottagonale dedicata a Sant'Umberto protettore dei cacciatori, anch'essa opera di Filippo Juvarra. Di particolare effetto sono anche il complesso della Citroniera dove in inverno trovavano riparo oltre alle piante di agrumi anche altre piante delicate e la Grande Scuderia che poteva ospitare fino a 160 cavalli.

Gli splendidi giardini all'italiana, ornati la laghetti, fontane, teatri all'aperto e scalinate, che circondavano la reggia vennero praticamente distrutti dalle truppe imperiali di Napoleone che ne fecero una piazza d'armi. Fu solamente grazie al ritrovamento delle tavole dei progetti originali e ad un lungo ed intenso lavoro che i giardini sono stati di recente portati al loro antico splendore. Di straordinaria bellezza sono gli appartamenti verdi progettati da Filippo Juvarra con lunghe file di alberi modellati come vere e proprie stanze con pareti e volte e il giardino delle rose.

Come arrivare:

la Venaria reale è facilmente raggiungibile da torino attraverso:

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