Situata sulla confluenza dei fiumi Serra e Vezza, sulle pendici delle Alpi Apuane, la villa venne edificata su richiesta di Cosimo I tra il 1560 e il 1564. La dimora doveva servire come base di appoggio durante i suoi trasferimenti nella zona per sovrintendere ai lavori di estrazione di marmi e metalli preziosi nelle miniere limitrofe. La costruzione aveva anche una funzione difensiva, rappresentava infatti un avamposto di confine dei domini medicei verso la Versilia, a questo deve la sua forma possente e solida, con feritoie al pian terreno. Grazie all’aria fresca che vi si respirava in estate, dovuta alla presenza dei fiumi, venne spesso abitata da Cristina di Lorena amante della pesca e da Bianca Cappello. Dopo essere stata utilizzata a carcere attualmente ospita il museo delle tradizioni e del lavoro popolare della Versilia e la biblioteca comunale.