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Castelli arroccati, svettanti campanili, piccoli borghi, isolate chiesette, grandi masi e distese di prati, è tra questi magici scenari, ai piedi di imponenti pareti rocciose che si sviluppa la Grande Strada delle Dolomiti. L'atmosfera diventa veramente d'altri tempi in inverno, quando i pochi rumori vengono attutiti dalla neve e il suo candore contrasta con il blu del cielo e il rosa delle montagne regalando paesaggi che sembrano usciti dalla tela di qualche grande pittore. L'itinerario si svolge tra la SS48 e la SS241

Itinerario

Bolzano: il capoluogo della regione può essere considerato il punto di partenza ufficiale della grande strada. Una città dal ricco passato, molto legata alle sue tradizioni ma modernamente organizzata, offre al turista strutture ricettive all'avanguardia, musei di prim'ordine come il MUSE o il Museo Archeologico ove è conservata la mummia di Otzi, l'uomo venuto dal ghiaccio. Scopri di più

Nola Levante - centro abitato che offre splendidi panorami sulle Dolomiti. A poca distanza dal centro abitato si trova l'Abbazia di Pietralba sicuramente il santuario più amato del Trentino, meta di numerosi pellegrinaggi e situato tra ampie distese di prati circondati da belle abetaie. La chiesa venne costruita tra il 1638 e il 1654 in stile barocco. Con una breve deviazione dalla SS241 si raggiunge l'area sciistica di San Floriano con le sue bellissime piste, tra le quali spicca la famosissima Pala di Santa sulla quale si svolgoo i campionati di Coppa Europa.

Carezza: piccola frazione del comune di Nola Levante famoso anche grazie ai colori delle acque del suo lago sul quale si specchiano le cime montuose del Latenar e del Catinaccio. Secondo la leggenda anticamente nel lago viveva una Sirenetta della quale si innamorò un mago, per conquistare i suoi favori il mago si ricoprì di gioielli. La Sirenetta però alla sua vista si tuffò nelle profondità delle acque senza più riemergere, così il mago infuriato gettò tutti i gioielli nelle acque del lago che da quel momento cominciarono a brillare di sfavillanti colori. La città diventò uno dei luoghi di villeggiatura preferiti dalla borghesia europea dalla fine del 1800, periodo in cui la principessa Sissi soleva trascorrere lunghi periodi di riposo al Grand Hotel Cerazza. Per ritemprarsi era solita fare lunghe passeggiate tra le malghe, una di queste passeggiate porta ancora il suo nome e partendo da Carezza raggiunge Nola Levante fino al maso Zenay. Carezza nei mesi estivi mette a disposizione dei turisti un campo da Golf da 16 buche mentre in inverno offre 40 chilometri di piste, sempre perfettamente innevate, e sedici impianti di risalita.

Vigo di Fassa: la sua posizione privilegiata lo rende una splendida terrazza sul Catinaccio. Una modernissima funivia porta i turisti a quota 2000 metri nella conca del Ciampedie, in estate punto di partenza per escursioni ed in inverno cuore pulsante della ski area del Catinaccio, un vero paradiso per gli amanti di questo sport. Di interesse artistico è la Pieve di San Giovanni uno dei più significativi esempi di arte gotica dell'area landina 

Canazei: considerato uno dei centri turistici più rinomati del Trentino il paese è posto del cuore della Val di Fassa ed assieme ad altri 18 comuni del territorio costituisce l'area Landina Dolomitica ove si parla il Landino. Intorno a Canazei si ergono le cime del Sallolungo del Sella e della Marmolada con le loro bellissime piste da sci.

Andraz: superato il passo Pondroi con i suoi 33 tornanti e il paese di Arabba incontriamo il piccolo borgo di Andraz con il suo bellissimo castello-museo. Il castello venne presumibilmente costruito verso la fine dell'anno 1000 ma, si hanno informazioni scritte solo a partire dal 1200. Appartenuto alla famiglia  Schoneck che ne ottennero il feudo dal vescovo-conte di Bressanone. A partire dal 1416 il castello divenne di proprietà dei vescovi di Bressanone che la conservarono fino agli inizi del 1800. Vai al Sito

Passo Falzarego: giunti in prossimità del Passo vi consigliamo di prendere la funivia e recarvi fino al rifugio Ragazuoi con la sua splendida terrazza panoramica. Nell'area esistono inoltre numerose testimonianze dei combattimenti avvenuti durante la I Guerra Mondiale.

Cortina d'Ampezzo: considerata la perla delle dolomiti e luogo di ritrovo di personaggi del jet set internazionale.

Camper

La strada in alcuni tratti si fa piuttosto stretta, ripida e con curve cieche, poco adatta a mezzi di grandi dimensioni o a equipaggi poco esperti.
Aree Sosta Camper

 

Sia che la percorriate in inverno come in estate la Grande Strada delle Dolomiti saprà offrirvi forti emozioni e magici panorami. Considerata una delle strade panoramiche più belle al mondo la SS48 venne progettata dall'architetto tedesco Theodor Christomannos e terminata, dopo otto anni di lavoro, nel 1909. La strada connette Bolzano a Cortina attraversando l'Alo Adige, il Trentino e il Veneto in un susseguirsi di curve, tornanti ciechi e panorami unici. Percorribile sia in auto che in Camper come in moto la SS48 saprà regalarvi emozioni uniche grazie ai puoi paesini, alle sue distese verdi, ai suoi boschi ed alle sue cime maestose come il gruppo delle Tofane, della Marmolada, del Sella e del Falzarego, senza dimenticare il Passo del Pordoi spesso inserito nel Giro d'Italia, del quale ne rappresenta una delle tappe decisive. Montagne di una bellezza unica e austera che se viste al tramonto si tingono di un inconfondibile color rosa appagando i cuori più romantici. Sono proprio i faraglioni e le pareti rocciose del Catinaccio e del Latemar che al tramonto si accendono della ladina enrosadira, un inconfondibile rosa cipria che secondo la leggenda deriverebbe dal colore delle rose montane appartenenti a Ladina, figlia del re Laurino. La bella principessa amante della natura e dei fiori coltivava con amore un roseto che abbandonò per seguire l'amato Latemar, il padre accecato dal dolore ordinò che le rose non fiorissero mai più nè di giorno nè di notte, scordandosi però il tramonto, così per ribellione le montagne proprio in quel momento della giornata si tingono caratteristico rosa cipria. In realtà il colore rosato di cui si tingono le cime rocciose è dovuto ad un fenomeno ottico provocato dalla elevata percentuale di magnesio contenuta nelle rocce.

                                             

Niente di più romantico che trascorrere qualche giornata nei i mercatini di Natale allestiti all'interno di giardini, parchi o mura dei castelli e delle fortezze più celebri della Baviera. Accompagnati dal profumo delle spezie del vin-brulè, della cannella utilizzata per preparare i tradizionali dolci e delle salsicce arrostite potrete avventurarvi alla ricerca di pregiati addobbi per l'albero di Natale  Leggi Tutto

Un fenomeno di straordinaria bellezza e suggestione, capace di affascinare ed emozionare chiunque abbia la fortuna di ammirarlo. Nei tempi lontani molte furono le teorie e le leggende nate per spiegare lo scenografico fenomeno.... Leggi tutto

Con le sue coste frastagliate a picco sul mare, i suoi borghi arroccati sulla roccia, le sue luci e i suoi colori la Costiera Amalfitana dà l'impressione di un grande presepe in cui la vita scorre lenta e armoniosa. Tra ville rinascimentali, chiese e splendide vedute Amalfi e i suoi dintorni offrono anche lo spunto per acquistare piccoli doni da regalare a Natale. Si va dagli splendidi tessuti di Positano con le loro stampe floreali dai quali si ricavano camice, sciarpe e scialli, alla lavorazione del corallo rosso con il quale vengono prodotti splendidi gioielli, per arrivare alle famose ceramiche di Vietri con le quali vengono prodotti oggetti per la casa ma anche addobbi per l'albero di Natale. Simbolo del territorio è però il Limone Sfusato dall'odore frizzante ed intenso e dalla buccia spessa e profumatissima dalla quale si ricava il famoso limoncello o la crema di limone. Numerose lo le specialità dolciarie preparate con il liquore dai cioccolatini, ai gelati, alle torte e ai biscotti.

Altra specialità del territorio è la Colatura di Alici di Cetara la cui preparazione deriva dall'epoca romana. Si tratta di un liquido dal colore ambrato ricavato dalla spremitura delle alici, la cui preparazione si tramanda da generazione in generazione, un ottimo e prezioso regalo per gli amanti del buon cibo. Vai ai dettagli

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Impossibile trascorrere le feste natalizie senza assaggiare almeno un pezzo di torrone, la cui ricetta classica è a base di albume d'uovo, miele, zucchero, mandorle, noci e nocciole tostate ricoperte da due strati d'ostia. Secondo la tradizione il torrone nasce proprio a Cremona e venne preparato per la prima volta in occasione del matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza anche se secondo molti studiosi le origini del dolce risalirebbero all'epoca romana. Moltissimi in città sono i negozi che vendono questa specialità nelle sue diverse interpretazioni e varianti tra questi segnaliamo il negozio Sperlari e la pasticceria Lanfranchi. Cremona è anche famosa per essere stata la città natale di Stradivari e diversi sono i negozi di liutai dove è possibile acquistare strumenti musicali. Una città d'arte che non rinuncia ai piaceri della gola da visitare in occasione della Festa del Torrone (fine Novembre) oppure in un week-end che precede il Natale.

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Famose in tutto il mondo e vanto della produzione artigianale campana, le porcellane di Capodimonte prendono il nome dalla zona collinare intorno a Napoli in cui vengono prodotte. La storia delle porcellane è legata alla famiglia Borbone ed ai suoi fasti, furono infatti Carlo di Borbone e sua moglie Maria Amalia di Sassonia a fondare un centro di produzione di porcellane all'interno della loro Reggia di Capodimonte, con l'intento di produrre una porcellana simile a quella che veniva prodotta in Germania. Con il tempo grazie alla bravura dei maestri che vi operavano ed al particolare impasto di pasta tenera, la produzione italiana venne considerata addirittura superiore di quella tedesca e francese, la loro produzione è continuata nel tempo affinando le tecniche e aggiornando la produzione ai gusti attuali. Un viaggio a Napoli e al museo di Capodimonte alla scoperta delle bellezze città e alla ricerca di qualche prezioso dono natalizio come le ceramiche o le statue del presepe.

Dove

I Borbone - Capodimonte
NRS Capodimonte - Via Remo de feo - Arzano
Porcellane Carusio - Via Ponti Rossi, 61 - Napoli
Fratelli Majello - Via Enrico De Nicola - Casoria

Nel cuore della Toscana, arroccato sulla collina senese si torva Montalcino, noto a livello internazionale per i suoi preziosi vini primo fra tutti il Brunello. La produzione di olio, miele e formaggi fa da contorno alla coltivazione della vite in un territorio lontano dai grandi insediamenti industriali e rimasto legato alla manifattura come quella della tessitura che si sviluppò sin dal 1200, un'arte che oggi solo pochi laboratori portano ancora aventi. Un week end in queste terre può essere l'occasione per acquistare di una morbida sciarpa da regalare ad un'amica, di una calda coperta oppure di un cesto ricolmo il miele e il formaggi e buon vino da donare coloro che amano le cose buone e genuine. A pochi chilometri da Montalcino si trovano Sant'Antimo e San Galgano. 

Vino dove

Il vino. È inevitabilmente al primo posto nella lista degli acquisti non solo per il Brunello, che è stato definito il migliore e il più celebre vino italiano, ma anche per il suo splendido Rosso di Montalcino, invecchiato soltanto un anno rispetto ai 5 anni (di cui 2 in botti di quercia) del Brunello. I produttori di Brunello di più antica tradizione sono Biondi Santi e Donatella Cinelli Colombini; molto interessanti anche le produzioni delle aziende Poggio Antico e Casanova di Neri. Un produttore più recente, ma tra i più noti, è Banfi.
Nel sito del Consorzio del Vino Brunello di Montalcinosi trova l’elenco completo di tutte le aziende e la possibilità di prenotarsi per la visita alle diverse cantine

Tessuti dove

Grazie alle abili mani di Chiara Franceschetti l'antica arte della tessitura è tornata a fiorire e viene pazientemente insegnata alle nuove generazioni. Bellissimi e originali i capi sartoriali e i tessuti di alto artigianato in lana, cotone, lino e seta del suo laboratorio La Luna Nuova, nella centralissima Via Mazzini, al numero 31, dove consigliamo una sosta anche solo per veder nascere una nuova, incantevole stoffa.

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Con e sue atmosfere romantiche, i suoi canali, i suoi splendidi palazzi rinascimentali Venezia cela e protegge una lavorazione molto antica: quella del vetro. Vasi, oggetti per la casa, addobbi per l'albero di Natale, orecchini, bracciali e collane fatte con le tradizionali murrine saranno un gradito e prezioso dono natalizio e la scusa per trascorrere qualche ora a Venezia, attenzione però alle imitazioni. In questi ultimi anni infatti in città si sono diffusi moltissimi negozi che vendono prodotti a bassi prezzi e di qualità piuttosto scarsa che non provengono dagli artigiani del territorio, per questo motivo e per proteggere l'artigianato locale la regione Veneto ha istituito il marchio Murano Glass. L'arte di lavorare il vetro nella città lagunare era già diffusa in epoca romana, ma di sviluppò notevolmente in epoca medioevale. L'abilità dei vetrai veneziani sta soprattutto nella soffiatura e nella modellazione del vetro incandescente. In epoca rinascimentale i maestri del vetro e i loro prodotti erano richiestissimi nelle principali corti europee e nelle case delle famiglie dell'alta borghesia. L'abilità dei vetrai veneziani sta soprattutto nella soffiatura e nella modellazione del vetro incandescente tant'è che oggi come allora i maestri vetrai usano le stesse tecniche tramandate di generazione in generazione. Uno dei vetri più noti di Venezia è la murrina la cui tecnica di produzione è tutt'oggi molto complessa e solo pochi vetrai riescono a destreggiarsi in quest'arte nella quale vengo lavorate a mano libera piastrine di pochi millimetri di spessore.

Dove

NEW ART FUGA - Burano
ALLA FIERA DELL'EST
VETRERIA ARTISTICA EMMEDUE
ESSE2 - Riva Longa, 23 - Venezia
EMI ART GLASS - San Marco 3803
GLIMPSE of VENICE - San Vio - Dorsoduro 723 - Venezia
BARBALICH - Calle Larga Mazzini - San Maco
MIBAART - Ponte delle Beccarie - San Polo

Il sito OMG (Originale Vetro di Murano) spedisce direttamente a casa i prodotti dei maestri vetrai aderenti

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Niente di meglio a Natale che un bel capo di lana cotta sia esso una giacca, un cappello, una mantella, un paio di morbide ciabatte oppure qualche oggetto d’arredo per la casa. La tradizione della lana cotta o feltro è molto diffusa in molte zone d’Europa soprattutto in Baviera, in Austria e nell’Alto Adige ove anticamente costituiva l’abbigliamento quotidiano dei pastori e solo nell’800 si diffuse anche tra la borghesia e la nobiltà. Non vi sarà difficile quindi trovare questi prodotti nei vari mercatini che si svolgono ogni anno a Bolzano, Merano, Glorenza, Bressanone ecc. oppure nei negozi che vendono capi di abbigliamento tradizionale. La lana cotta, conosciuta anche come Loden, viene prodotta in questi territori fin dall’antichità seguendo una procedura molto particolare chiamata frollatura che la infeltrisce donandole il particolare aspetto che conosciamo. La frollatura riduce il tessuto di circa il 30% rendendolo pesante, spesso e compatto molto adatto per produrre calde pantofole.

Dove

Cappellaio Zacher - a San Candido – oltre a cappelli e pantofole produce anche oggetti decorativi per la casa e addobbi natalizi
Hutstuebele – con punti vendita a Brunico, Bressnone, Vipiteno e Merano
Haunolt – con vari punti vendita in Trentino – produce pantofole aperte o chiuse, cuscini e altri oggetto di arredo per la casa. Vai al Sito 
Lowenweiss – forse la più nota e diffusa marca che produce le tradizionali pantofole tirolesi i cui prodotti si possono trovare in moltissimi negozi di calzature o artigianato locale del Trentino.

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