Le location del cinema in Sicilia
Seguendo le orme de "Il Gattopardo"

Seguendo le orme de "Il Gattopardo"

Percorsi alternativi tutti alla ricerca dei luoghi in cui lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa si ispirò per scrivere il suo romanzo e soprattutto degli affascinanti luoghi del set cinematografico dell'omonimo film di Luchino Visconti.

Uno splendido affresco della Sicilia dai toni caldi e sensuali, che fotografa le vicende storiche e sociali seguite allo sbarco di Garibaldi e dei Mille a Marsala, nel maggio 1860. Questo è il Gattopardo, capolavoro letterario nato (tra il 1954 e il 1957) dalla penna del principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa e colossal del regista Luchino Visconti che ne ha curato la versione cinematografica.

 Se volete ripercorrere i luoghi del film, oltre alla città di Palermo, da visitare la Villa dei Salina a Boscogrande, il paese di Ciminna e Cefalù, dove fu girata la sequenza in cui il principe di Salina si reca dalla prostituta e quella del viatico finale.

L'itinerario prevede percorsi alternativi, tutti alla ricerca dei luoghi in cui lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa si ispirò per scrivere il suo romanzo e soprattutto degli affascinanti luoghi del set cinematografico.

Nell’autunno del 1961 Luchino Visconti effettuò i sopralluoghi in Sicilia, con lo scenografo Mario Garbuglia e l’organizzatore generale Pietro Notarianni, accompagnati da Gioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo di Tomasi di Lampedusa. Il 14 maggio 1962 iniziarono le riprese.

Nelle settimane che precedettero immediatamente l’inizio delle riprese, Garbuglia si trovò a dirigere contemporaneamente cinque cantieri diversi per le costruzioni delle scene dell’ingresso dei garibaldini a Palermo, mentre allo stesso tempo si lavorava freneticamente alla casa del principe a Boscogrande, alla sua residenza estiva di Donnafugata, a Ciminna, e alla costruzione dell’osservatorio, su di una terrazza con vista panoramica su Palermo. Le centinaia di saracinesche da sostituire con le persiane, la pavimentazione di asfalto da occultare con la terra battuta, i fili della luce e del telefono e le antenne della televisione da eliminare in quartieri di Palermo, non rappresentarono che le difficoltà più risibili.

Villa BoscograndePer le scene iniziali del film fu utilizzata invece, la settecentesca Villa Boscogrande a Piana dei Colli, nei pressi di Palermo, oggi trasformata in ristorante con sala ricevimenti. Spettacolari soprattutto gli affreschi delle sale e dei saloni e i pavimenti anch'essi originali, realizzati con mattoni d'argilla smaltata. Il prospetto settecentesco, un tempo ingresso principale della villa, è sormontato dall'imponente fastigio con la riproduzione dello stemma gentilizio. L'altro prospetto invece, realizzato successivamente, è arricchito da un imponente scalone che si affaccia nel secolare giardino dove i maestosi alberi ombrano le grandi terrazze maiolicate creando un'atmosfera suggestiva e raffinata.

Costruita nel 1768 su ispirazione della reggia di Versailles Villa Boscogrande è un inimitabile scrigno di fascino ed eleganza.

Qui gli ambienti sono rare impressioni d’epoca e il giardino mediterraneo si fonde con gli interni di stile, illuminati dalla calda atmosfera della luce e dei colori della tenuta.
Dal piano terra a quello nobile la villa esprime la sua anima più bella nello snodarsi dei grandi saloni, scelti da Luchino Visconti per le scene più belle de “Il Gattopardo”.

Nel 1962 il regista Luchino Visconti girò a Ciminna alcune scene del film "IIGattopardo", affascinato dalla bellezza del paesaggio e dalla sua splendida chiesa.

Proprio perché il labirintico castello di Donnafugata non si prestava a essere trasformato in set cinematografico, a fare da sfondo alle vicende che si svolgono nel piccolo borgo in provincia di Ragusa, è il territorio di Ciminna, paesino distante 40 chilometri da Palermo, che ospitò buona parte delle riprese del capolavoro viscontiano.

La piazzetta e il finto palazzo

Inoltre la situazione topografica della piazzetta di Ciminna sembrava ottimale, mancava solo il palazzo del principe. Ma in 45 giorni la facciata disegnata da Marvuglia fu innalzata davanti agli edifici a fianco della chiesa. L'intera pavimentazione della piazza fu rifatta eliminando l'asfalto e rimpiazzandolo con ciottoli e lastre.

la Chiesa Madre

Visconti s'infatuò per la Chiesa Madre e il paesaggio circostante. L'edificio a tre navate presentava uno splendido pavimento in maiolica. L'abside decorata con stucchi rappresentanti apostoli e angeli di Scipione Li Volsi (1622) era inoltre provvista di scranni lignei del 1619 intagliati con motivi grotteschi, particolarmente adatti ad accogliere i principi nella scena del Te Deum. Il soffitto originale della chiesa, in parte danneggiato durante le riprese è stato poi rimosso e oggi non è più in sito. 

 

 

Le riprese interne invece, furono girate a Palazzo Chigi, ad Ariccia, vicino Roma, perché in Sicilia il regista non trovò ciò che desiderava, soprattutto le ampie soffitte dove si doveva svolgere l'inseguimento amoroso tra Tancredi e Angelica. 

Palazzo Chigi di Ariccia rappresenta un esempio unico di dimora barocca rimasta inalterata nei secoli, a documentare il prestigio di una delle più grandi casate papali italiane: i Chigi. Il Palazzo, trasformato in una fastosa dimora barocca da Gian Lorenzo Bernini, è adibito a museo e centro di molteplici attività culturali: mostre, concerti, visite guidate, conferenze, convegni, programmi di studio.

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