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Partenza della BessaPasseggiare tra i ciottoli della Riserva della Bessa, una delle più grandi miniere d'oro a cielo aperto dell'antichità

La Riserva Naturale Speciale della Bessa, una delle più grandi miniere d'oro a cielo aperto dell'antichità, si presenta ai visitatori come un paesaggio fuori dal comune, quasi "lunare", risultato di numerose modificazioni del terreno dovute all'antica pratica dell'estrazione dell'oro, ancora oggi mantenuta, a livello "amatoriale", come tradizione locale. Istituita nel 1985, la riserva è situata nel Piemonte settentrionale allo sbocco della Valle d’ Aosta e alla base delle pendici meridionali delle Alpi Biellesi.  Si estende per circa 7 chilometri quadrati tra Biella e Ivrea e fa parte della Morena della Serra (la più grande d'Europa). Tra il II e il I secolo a. C. la Bessa era una delle più grandi miniere d'oro a cielo aperto di cui usufruivano sia gli antichi romani sia, ancor prima, alcune popolazioni locali celto-liguri chiamate Victimuli.  

Il giacimento aurifero della Bessa si è formato per erosione e ri-sedimentazione, da parte di corsi d'acqua, dei depositi morenici ricchi d’oro trasportati dall'espansione dei ghiacciai valdostani avvenuta a partire da un milione di anni fa;

La bessaQuello che rimane oggi sono cumuli di ciottoli derivati dalle pietre di scarto, vere e proprie costruzioni che possono arrivare ai 10 metri d’altezza per un'ampiezza che varia dalle poche decine alle centinaia di metri. Infossature ricoperte di vegetazione chiamate "bonde", si alternano a queste distese rocciose ed è proprio grazie all'accumulo di materiale organico alla base delle pietre che in questa riserva è possibile trovare una flora molto rara: licheni, muschi e felci alternate alle querce che predominano tra le specie arboree e accompagnano ciliegi selvatici, betulle, frassini, robinie, castagni e noccioli. Nella macchia si trovano cinghiali, lepri, volpi e tassi, più raramente cervi e caprioli; i volatili, tipici di quest'area sono la poiana, l'allocco, il barbagianni e il succiacapre. Nella Riserva Naturale Speciale della Bessa è possibile fare visite guidate o usufruire delle 3 piste ciclabili che attraversano l'area protetta fino a Cerrione, Borriana e Mongrando; si può partecipare alla ricerca dell'oro sul torrente Elvo e fare trekking, escursioni a cavallo o in mountain bike lungo 5 sentieri.

Il Centro Visite della Riserva della Bessa, a Zubiena, frazione Vermogno, costituisce il principale accesso all'area protetta: da qui partono, infatti, i principali itinerari pedonali e ciclistici ed è inoltre possibile reperire informazioni e materiale illustrativo.

Noi vi suggeriamo di seguire il sentiero del Ciapei Parfundà, itinerario attrezzato che guida attraverso gli aspetti geologici, storici e archeologici della Bessa.

Zona di ritrovamenti preistorici, la riserva offre anche un itinerario alla scoperta di incisioni rupestri ritrovate su alcune rocce.

Il Centro Visite è affiancato da un'area pic-nic con parcheggio, tavoli, panche e griglia.

Una giornata alla Bessa per conoscere la più grande miniera d’oro dell’antichità e per condividere l’emozione di trovare una pagliuzza d’oro nel torrente.

Tutto comincia dalla visita al Museo dell'Oro e della Bessa, poco distante dal centro di visite: il museo presenta le testimonianze di duemila anni d'ininterrotta ricerca dell’oro nel Biellese e nell’Italia del Nord.           

Itinerario tra i ciottoliCercatore d'oroAlla visita fate seguire la passeggiata attraverso le aurifodine romane (ovvero la visita al parco della Bessa) a cui può seguire la prova pratica di ricerca sul torrente; il tutto in compagnia degli esperti del museo (contattate il museo prima della visita per accordarvi, se volete essere certi dell’esperienza di ricerca dell’oro)

Programmi didattici con scuole di ogni ordine e grado che possono prevedere anche l'incontro a scuola con igli esperti si possono coordinare in base alle esigenze di ogni singolo istituto contattando  via e-mail o telefonicamente il museo (info@ecomuseo.it - tel. 015-666338)

 

Ubicazione: Via Crosa, 1 - Cerrione (BI)
Orari: Aprile/Luglio e Settembre/Ottobre festivi dalle 10 alle 18 - aperture speciali per gite scolastiche e centri estivi, su prenotazione
Ingresso: la visita del Museo e del Parco è gratuita.
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Ubicazione: Via Provinciale Cellino - Oria - Cellino San Marco

Il parco, che si sviluppa su di una superficie di oltre 70 ettari, si divide in tre aree tematiche: il Bosco visitabile a partire dalla primavera, Acquapark con oltre 3.000 mq di piscine dotate di acquascivoli per grandi e piccoli, idromassaggi e cascate e un area divertimento con gonfiabili, spettacoli e musical ed un'area Divertimenti adatta a grandi e piccini

Bosco

L'area, che si sviluppa su di una superficie di oltre 60 ettari, ingloba la più grande superficie di foresta oritana rimasta, con faggi, macchia mediterranea, pini d'aleppo e la quercia vallonea. Tutto il bosco è circondato da un muro in pietra ed è percorribile a piedi oppure tramite un comodo trenino che vi accompagnerà nella giungla, dove è possibile ammirare animali in vetroresina, raggiungere il villaggio di Tarzan, il mini zoo, fino a raggiungere il mondo delle fiabe, il mondo degli gnomi e l'area jurassica dedicata ai dinosauri.

Acquapark

L'acquapark dispone di oltre 3.000 metri quadri di piscine e 20.000 metri quadri di area attrezzata con lettini. Nelle piscine sono presenti rocce con cascate, zone idromassaggio, toboga, acquatube, spliding hill e vasche per bambini con mini scivoli.

 

Divertimenti

Si tratta di un'area a tema dove all'interno di un tipico villaggio West vi sarà possibile effettuare giri in pony o a cavallo, cavalcare tori meccanici, entrare in un tipico saloon o visitare un villaggio indiano. L'area dispone di una zona attrezzata con gonfiabili.

 

 


Ingresso e orari: vai alla pagina
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Ubicazione: Località Lerch, 40 - Aldino (Bolzano)

Il parco geologico, unico nel suo genere, è posto nella splendida cornice del versante sud-occidentale delle Dolomiti. Si estende in un canyon naturale per una lunghezza di 8 chilometri, con una profondità di circa 400 metri. La gola, creatasi in maniera naturale, nel corso degli anni, in seguito all'opera di erosione delle acque del Bletterbach, è un vero e proprio museo a cielo aperto, al punto da essere stato inserito il 26 Luglio 2009 tra il Patrimonio dell'UNESCO. Nella gola, attraverso i vari strati di roccia, è possibile capire il clima e le condizioni ambientali esistenti circa 250 milioni di anni fa, ma è anche possibile vedere impronte di sauri, tracce di piante, resti di pasti animali e fossili marini. Il parco è visitabile attraverso percorsi guidati, per gruppi e scuole, di diversa lunghezza e grado di difficoltà. E' possibile visitare gli splendidi luoghi posti nei dintorni della gola attraverso E-Bike, da noleggiare all'interno del parco, o con passeggiate attraverso i vari sentieri. 

La visita al Geopark è molto adatta alle gite scolastiche ed ai centri estivi per i quali le guide del parco hanno tracciato interessanti percorsi.

 

Orari: Maggio/Ottobre 9-18
Ingresso: Intero 5€, fino a 6 anni gratis, biglietto famiglia 15€
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 Ubicazione: Strada Sottorivara, 2 Lago di Candia - Torino

Lago di CandiaGestito dall'associazione Vivere i Parchi, il parco del Lago di Candia rappresenta un'oasi di pace e tranquillità di alto valore naturalistico, al punto da essere stato inserito dall'Unione Europea tra i Siti di Interesse Comunitario. Il parco, nato 1995, è situato nella pianura del basso Canavese occupando un area di ben 335 ettari. Il lago, di origini glaciali, ha una profondità massima di 7,5 metri, non è alimentato da un immissario ma da sorgenti naturali, intorno ad esso preziosi ambienti umidi di palude e paludetta ospitano un incredibile varietà di mammiferi, rettili, anfibi ed invertebrati. Scopo dell'associazione, composta da volontari, Lago di Candia, vivereiparchiprofessionisti e ricercatori accademici, è la divulgazione scientifica, la ricerca didattica, l'educazione ambientale e la promozione turistica del territorio e delle aree protette del Piemonte.

 Lago di CandiaUna visita a questo suggestivo angolo di Canavese vi permetterà di immergervi nella natura percorrendo i sentieri del bosco umido ripario o quelli della palude, ammirando le oltre 230 specie di uccelli di passo o stanziali e gli oltre 450 tipi di piante custodite nell'area protetta. Per i più pigri è possibile effettuare passeggiate in calesse o in groppa a simpatici asinelli, mentre un battello elettrico vi offrirà la possibilità di navigare sulle placide acque del lago. Le visite in battello vengono effettuate in compagnia di biologi che vi faranno scoprire gli abitanti del lago e del suo canneto (il battello è in funzione tutti i week end).Lago di Candia


L'associazione Vivere i Parchi propone laboratori e accompagnamenti naturalistici a piedi, in battello o in canoa a scuole e centri estivi, formulati in stretta collaborazione con esperti del settore e dell'Università degli Studi di Torino. Ogni visita è calibrata in base al tipo di utenza, dai bambini della scuola materna agli studenti universitari, variando il livello di approfondimento degli argomenti trattati. Il programma di visita viene generalmente stilato, sotto ogni aspetto, in accordo con gli insegnanti referenti. Tra le varie proposte didattiche offerte troviamo:

Lago di Candia- Vite invisibili: il viaggio microscopico in una goccia d'acqua
- Sani per Natura: i licheni interrogano l'ambiente sulla qualità dell'aria
- Sotto la Lente: laboratorio comparato di microscopia
- Verdi Piante: la vita segreta del mondo vegetale
- I Signori degli Anelli: il lavoro degli ornitologi del parco
- Chi mangia Chi: la rete alimentare per capire la biodiversità

Il caso di maltempo la direzione del parco garantisce la disponibilità di ambienti coperti e riscaldati

Orari: consultare il Sito - Per scuole e centri estivi è necessaria la prenotazione
Ingresso: gratuito - per le visite guidate vedi il sito
Gite in battello: tutti i sabati e le domeniche dalle 14 ogni ora (costo 5€)
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Lago di Candia

Ubicazione: Loc. Pennicchia, 46 - 05020 Dunarobba - Avigliano Umbro

La foresta venne scoperta intorno alla fine degli anni '70 in una cava destinata all'estrazione di argilla utilizzata per la fabbricazione di mattoni. Più di 50 sono i resti di tronchi di gigantesche conifere ancora in posizione verticale che si possono ammirare risalenti a circa 2-3 milioni di anni fa. La foresta è un importante mezzo per lo studio delle condizioni climatiche e ambientali che esistevano nel pliocene in questa parte d'Italia. Intorno alla fine degli anni '90 sul sito è stato fondato un centro di Paleontologia Vegetale per supportare l'attività di studio della foresta e l'attività didattica. La visita al sito è molto indicata ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie che potranno unirla alla visita alla vicina Grotta Bella.

Orari: Novembre/Marzo Martedì/Venerdì 10-13, Sabato/Domenica 10-13 e 14-16,30; Aprile/Giugno e Settembre 10-13 e 14-18; Luglio/Agosto 10-13 e 14,30-19; Ottobre Martedì/Venerdì 10-13 Sabato/Domenica 10-13 e 15-18
Ingresso: Intero 5€, Ridotto 3€
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Ubicazione: Statale Aradeo-Cutrofiano presso incrocio Sogliano Cavour - (LE)

Il parco, che si sviluppa su di una superficie di 12 ettari, è posto all'interno di una cava di argilla dismessa intorno agli anni '70. All'interno di questo straordinario giacimento a cielo aperto sono visibili varie stratificazioni geologiche di origine marina, molte delle quali straordinariamente ricche di fossili. Lungo il percorso di visita sono stati posti pannelli espositivi che vi permetteranno di comprendere meglio l'evoluzione della flora e della fauna avvenuta nella zona attraverso le varie epoche.  All'interno del parco, in una seicentesca casa contadina, è stato istituito dalla pro-loco il Muso Melacologico dove sono esposti fossili di molluschi appartenenti a varie classi, cartelloni illustrativi, un centro di proiezione e un plastico dell'intera cava.

La visita è molto adatta a gite scolastiche e centri estivi.

Orari: Agosto tutti i giorni dalle 18-19,30 Settembre/Luglio Domenica previa prenotazione 10-12
Ingresso: Gratuito
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Ubicazione: Via Cornarotta, 50 – Santa Cristina di Quinto (TV)

L'oasi di Cervara, con la sua estensione di circa 25 ettari, tutela un ambiente palustre di rara bellezza. Grazie ad un'attenta opera di restauro, sostenuta anche dalla Fondazione Cassamarca, è oggi un innovativo laboratorio che punta alla conservazione delle specie animali e alla valorizzazione naturalistica del territorio. Nata nel 1984 grazie all'intervento del Comune di Quinto di Treviso che l'acquistò affidandone la gestione al Gruppo Ecologico Tiveron di Quinto. L'intera area venne bonificata con l'estirpazione di piante infestanti, la pulizia dei canali interni e la messa a dimora di piante autoctone che rischiavano di scomparire. Durante questi lavori venne creato un percorso pedonale, realizzato l'orto botanico palustre, ripristinato il casone di palude, il Bargo che ora ospita il punto i ristoro e la casa del custode. L'oasi è abitata da numerose specie di uccelli tra i quali gli aironi cenerino, nitticora e gazzetta, il martin pescatore, l'usignolo, il porciglione molte sono inoltre le specie di anfibi e di rettili. Il parco propone diverse attività per le scuole ed i centri estivi che potranno scegliere tra vari programmi e laboratori didattici come "Il cammino del piccolo gufo", "Animali e piante del Paludarium" oppure "Sulle tracce dei Mugnai". Per la visita di gite scolastiche è necessaria la prenotazione.

Orari: vai al sito
Ingresso: Intero 5€; Ridotto 3€ (da 5 a 12 anni)
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Ubicazione: Via della Selvotta, 25 - Formello Roma

Il Parco Natura e l'associazione La Selvotta sono nate nell'ambito di un progetto volto alla salvaguardia del territorio del parco e degli animali che vi trovano dimora. Il tutto avviene grazie ad una serie di attività come il nutrimento degli animali, l'assistenza alla loro riproduzione, l'addestramento di alcuni rapaci e la costruzione di percorsi didattici. Il parco è costituito da una fattoria dove vengono allevati animali da cortile e ospitati animali abbandonati, un centro rapaci ove, all'interno di grandi voliere, sono ospitate diverse specie di rapaci diurni e notturni come i gufi reali, la civetta delle nevi, il barbagianni e i falchi. Il parco dispone inoltre di un'area interamente dedicata alle tartarughe denominata "l'isola delle tartarughe" dove vivono diverse specie di tartarughe e di un settore etrusco all'interno del quale si trova uno degli acquedotti più lunghi e importanti del Lazio. L'acquedotto è stato scavato nel tufo in epoca etrusca, in esso l'acqua scorre a pelo libero e giunge al punto di utilizzo per caduta. La visita alla cascata e al bacino lacustre formato dall'acquedotto è consentita solamente se accompagnati da guide messe a disposizione dal parco. La Selvotta organizza laboratori e speciali percorsi didattici per scuole e centri estivi tra questi il percorso Coccinelle per bambini fino a 6 anni e il percorso dei Gufi per ragazzi dai 6 ai 14 anni.

Ingresso: Bambini 8€
Sito Web
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Ubicazione: Via Saturo - 74020 Marina di Leporano (TA)

Arkeogiochi, finanziato dalla regione Puglia nell'ambito del programma regionale per le politiche giovanili, è un innovativo parco didattico a tema, dove le famiglie potranno trascorrere intere giornate all'insegna del gioco e dell'apprendimento. Il parco è situato all'interno del sito archeologico di Saturo, arroccato sul promontorio anticamente utilizzato come approdo dagli Spartani, colonizzatori di Taranto. La visita ad Arkeogiochi è particolarmente indicata ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie, che attraverso giochi, sport e laboratori potranno approfondire le loro conoscenze storiche. Guide specializzate e animatori condurranno i ragazzi in un viaggio attraverso il  periodo Greco-Romano con scavi archeologici simulati, laboratori di disegno, ricostruzioni di maschere e vasi in argilla. 

 

 

Orari: Aprile/Ottobre 9-18 chiuso il lunedì; Aprile/Maggio da Lunedì a Sabato riservato alle scuole
Ingresso: Vai alla pagina
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Ubicazione: Tivoli

Situato a pochi chilometri da Roma, ai piedi dell'acropoli romana di Tivoli, il parco venne costruito su volere di papa Gregorio XVI, nel 1834, per sistemare il vecchio letto del fiume Aniene, deviato per evitare ulteriori rovinosi straripamenti nel centro abitato di Tivoli. Caduto per anni in uno stato di profondo abbandono, grazie ad imponenti opere di recupero da parte del FAI, il parco è stato riaperto al pubblico nel 2005. Esso vanta un ingente patrimonio artistico, storico e archeologico rappresentando il frutto dell'incessante opera della natura e dell'uomo che sono riusciti a far coesistere resti dell'antichità classica come il tempio di Vasta, della Sibilla o la villa di Manlio Volpisco con elementi naturali come cascate, orridi e grotte. Passeggiare tra i folti boschi del parco, immersi in una splendida cornice naturale, è un susseguirsi di cascatelle, grotte come quelle di Nettuno e delle Sirene, anfratti fino a giungere alla grande cascata con un salto di oltre 100 metri verso la campagna romana.

 

 

 

Orari e Tariffe: Consultare il Sito
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Lago Trasimeno

L'Isola situata nella parte sud-orientale del Trasimeno si estende su di un area di circa 70 ettari. L'area riveste un importane ruolo naturalistico grazie alla presenza di una lecceta ad alto fusto, ad un esteso canneto e ad un oliveto secolare. Di notevole interesse artistico sono la chiesa di San Secondo, il monastero Olivetano, il castello medioevale e la Piscina dei Porcinai-Giardino delle Piante Acquatiche realizzata dal noto paesaggista Pietro Porcinai, recuperando una cava di arenaria abbandonata. Di proprietà della provincia di Perugia l'isola svolge oggi un importante attività didattica e turistica con un ampia gamma di attività, laboratori e campi estivi.

Per una visita all'isola consulta il  Sito Internet

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Ubicazione: Località Baratti - 57025 Piombino - Livorno

Il parco si estende su di una superficie di 80 ettari tra il Golfo di Baratti e le pendici del promontorio di Piombino in un'area dalla storia millenaria dove gli etruschi fondarono la città di Populonia e dove per secoli vi fu un'intensa attività metallurgica legata alla lavorazione del ferro e altri minerali. Il parco che comprende parte dell'antico abitato etrusco di Populonia, le sue necropoli, le sue cave di calcarenite e i quartieri industriali è articolato in quattro percorsi:

- Via del Ferro - durata 1 ora e 30 minuti
- Via delle Cave - durata 2 ore
- Via del Monastero - durata 2 ore e 30 minuti
- Via della Romanella - durata 2 ore e 30 minuti

i percorsi toccano vari punti di interesse come:

- Necropoli di San Cerbone con i cumuli e le tombe a edicola
- Necropoli delle Grotte con le sue tombe a camera scavate nella roccia
- Centro di Archeologia Sperimentale Davide Mancini all'interno del quale è possibile svolgere diverse attività seguendo antiche metodologie
- Area Industriale
- Acropoli di Populonia dove sono ancora visibili resti di templi e le Logge
- Via dell'Acropoli posta sulla sommità del promontorio oltre allo splendido panorama sono visibili resti dei primi insediamenti etruschi e delle mura della città
- Monastero di San Quirico

Orari: Giugno/Settembre Martedì/Domenica 10-19; Luglio/Agosto tutti i giorni 9,30-19,30; Marzo-Aprile-Maggio Ottobre Martedì/Domenica 10-18
Ingresso: Consultare il Sito
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Il parco deve la sua nascita all'amore per la natura ed alla profonda conoscenza delle piante, ed all'amore per il giardinaggio del suo fondatore Giovanni Piacenza, industriale biellese titolare del famoso marchio laniero. Fu verso la metà dell'800 che Piacenza comprò l'intero colle della Burcina per trasformarlo in  in un enorme parco, seguendo le orme dei giardino paesistico nato in Inghilterra un secolo prima. Giovanni mise a dimora le ormai enormi sequoie poste ai piedi del colle proprio davanti al laghetto, ed inizio la costruzione delle prime infrastrutture come strade, sentieri e laghetti. Alla morte del fondatore fu il figlio Felice a proseguire l'opera creando la conca dei rododendri, piantando una numerosissima quantità di piante esotiche ed aumentando il numero di strade e sentieri. Nel 1935 il parco passò di proprietà del Comune di Biella, mentre nel 1959 vennero effettuati importanti ritrovamenti archeologici tra i quali asce, frammenti di anfore e una brocca in bronzo. Sfortunatamente nel 1967 un tremendo tornado sconvolse completamente il parco.

Flora

Nel parco a farla da padroni sono i rododendri nelle loro tonalità che vanno dal bianco al viola intenso, offrendo nel mese di maggio spettacolari fioriture. In primavera i prati del parco si riempiono invece dei fiori di narcisi e crocus mentre in tarda primavera ad offrire lo spettacolo della loro fioritura sono i ciliegi giapponesi con i loro fiori rosa pallido. A luglio il parco si tinge di un blu intenso grazie alla fioritura delle ortensie. Per un maggiore dettaglio sulle fioriture vi consigliamo comunque di consultare il calendario delle fioriture del sito

Il parco organizza visite guidate nel parco per gruppi o singoli e visite a tema per scolaresche e gruppi di ragazzi. Tra le proposte di visita troviamo "scoprire la natura con i sensi", "giochi in natura", "caccia al tesoro", "trovare la strada".

All'interno del parco è a disposizione degli ospiti un bar con servizio trattoria.

Orari e Tariffe 
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Ubicazione: Via Del Colle, 21 - Gavardo (BS)


Un parco adatto ai bambini tra i 2 e i 9 anni dove nel magico Bosco di Querce abitato da gnomi, folletti e fate vivranno fantastiche avventure all'aria aperta. Giocabosco ha il fine di riavvicinare i bambini alla natura attraverso la fantasia, il gioco e l'allegria, tutti gli spazi sono a misura di bambino e gli animali presenti sono quelli tipici della fattoria. Sarà compito di gnomi, fate e folletti attraverso storie fantastiche stimolare le capacità espressive, creative, motorie, manipolative di ogni bambino. 

 Seguendo un percorso nel bosco in compagnia di Gnomi e animali, i vostri figli praticheranno attività che stimolano i cinque sensi, impareranno l’importanza del rispetto e della salvaguardia della natura, saranno stimolati a sviluppare il piacere alla scoperta e alla collaborazione . Il gioco diventerà uno strumento educativo ed il bambino sarà protagonista assoluto di questa esperienza.

Il fine del Giocabosco è di far trascorrere ai bambini (i bambini sono gli unici protagonisti della gita, i genitori, se ci sono, sono solo “accompagnatori” e in quanto tali devono ascoltare in silenzio e adeguarsi ai tempi dei piccoli senza ostacolare lo svolgimento delle attività) una giornata completamente immersi nel mondo del bosco, protagonisti esclusivi, nella storia, nelle attività, nel gioco.

Lo scopo è di farli divertire, farli sentire liberi di esprimersi nel rispetto della natura, fargli amare lo spazio libero e i prodotti della terra, soprattutto il legno che è l’unico materiale che costituisce i giochi, le casette degli Gnomi, i tavoli, le panche, la fontana, le staccionate, l’ingresso, l’insegna.

 

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