I luoghi dei San Francesco
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Gubbio e San Francesco

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GubbioGubbio, la città che per prima, agli inizi del 1207, accoglie il Poverello ammirando le sue virtù e riconoscendo in lui un uomo mandato da Dio. In quell’inverno, Francesco, giunto a Porta S.Pietro (ora Porta Vittoria) si dirige senza esitazioni verso la casa degli amici Spadalonga, in Piazza del Mercato, dove viene accolto con calore, rifocillato e rivestito con una tunica fatta di una stoffa povera e rozza, di color grigio, che rappresenterà il primo abito dell'Ordine francescano. Da qui inizia la sua vita da “uomo nuovo” accostandosi alle persone più bisognose. Esistono varie teorie sull'arrivo del futuro santoa Gubbio: è possibile che Francesco l'abbia scelta per la presenza di molti ospedali, ospizi e luoghi di accoglienza dei più poveri, la cui esistenza indicava la singolare “pietas” degli eugubini; oppure, partito da Assisi, si è diretto dall'amico Giacomello Spadalonga, con cui aveva trascorso un periodo di carcere a Perugia; ultima, ma non per importanza, la fama di Sant'Ubaldo, vescovo di Gubbio e grande riformatore della chiesa, morto una cinquantina d'anni prima.

L'ospedale in cui Francesco cura i lebbrosi è quello di San Lazzaro a poche centinaia di metri dalla Chiesa della Vittorina che, insieme alla chiese di San Francesco e San Francesco della Pace, è uno dei luoghi più suggestivi e amati del francescanesimo.

Durante il soggiorno a Gubbio S. Francesco compì alcuni miracoli tra cui la guarigione di una donna con le mani rattrappite. Gubbio sarà spesso tappa, nei suoi viaggi. La prima dimora a Gubbio di Francesco e dei suoi frati fu S. Maria della Vittoria (detta Chiesa della Vittorina perché in quel luogo gli Eugubini avevano ottenuto la vittoria nell'853 contro i Saraceni).

Chiesa di San Francesco

Chiesa di San FrancescoTra le prime chiese dedicate al Poverello c’è quella eugubina di San Francesco, edificata su parte delle proprietà della famiglia Spadalonga. Non si conosce la data d’inizio dei lavori per l’edificazione della chiesa e del convento annesso, ma la costruzione è fortemente voluta dagli eugubini subito dopo la morte del Santo, per il profondo legame e la devozione nei suoi confronti.

La Chiesa si impone immediatamente per la grandiosità (una tra le più grandi dell’Umbria) e per l’elegante architettura.
La struttura basilicale a tre navate è stata realizzata all’esterno con conci di pietra bianca e rosata, di rara luminosità nei giorni di sole, mentre all’interno i pilastri ottagonali e i cicli pittorici dell’abside non scalfiscono la sobrietà d’insieme della chiesa francescana.
La cappella di sinistra ospita uno dei cicli pittorici tardogotici più importanti dell’Umbria: opera di Ottaviano Nelli, eseguita tra il 1408 e il 1413 e dedicata alla Vergine.
Nella cappella di destra, invece, sono presenti i resti dell’antico fondaco dove, secondo la tradizione, l’amico “ritrovato” Spadalonga veste Francesco con il primo saio, l’abito dell’ordine che si diffonderà in tutto il mondo insieme al messaggio del Poverello.
Accanto alla chiesa sorge un grande convento che, proprio per la sua ampiezza, è definito Centocelle.

Chiesa di Santa Maria della Vittoria


Appena arrivato a Gubbio il frate di Assisi non aveva una fissa dimora, solo nel 1213 il beato Villano, vescovo della città, concederà ai frati di stabilire una sede nell’antica Santa Maria della Vittoria. La costruzione originaria della chiesetta si fa risalire al secolo IX, nel punto in cui gli eugubini avevano battuto i saraceni. Per questo era stata chiamata Vittorina. All’interno, le pareti dell’unica navata, vengono arricchite, nel Quattrocento, con decorazioni a fresco, mentre sono seicenteschi i quattordici quadretti con le storie della Madonna.

San Francesco e il Lupo

Durante uno dei suoi viaggi a Gubbio giunse a S. Francesco notizia di un lupo che terrorizzava gli abitanti e si spingeva fino alle vicinanze delle abitazioni.

S. Francesco incontra il lupo e lo ammansì. L'episodio è raccontato nei "Fioretti".

All' addomesticamento del lupo sono stati attribuiti diversi significati: c'è chi sostiene che il lupo simboleggi il peccato, l'avidità e la ferocia, altri una meretrice, altri ancora un indemoniato.

Ma la maggior parte della gente di tutto il mondo ritiene che si tratti di un vero e proprio lupo. Molte prove hanno come fulcro la chiesetta di S. Francesco della pace (oggi detta "dei muratori" ) costruita nel luogo della grotta dove, secondo la tradizione, per due anni visse e morì il lupo.

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