Le Ville Medicee
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L’itinerario che vi proponiamo è un viaggio attraverso la storia dell’antica e potente famiglia Medici, che dominò la Toscana dal XV al XVIII secolo, raccontata attraverso le sue residenze. Simbolo del potere e della ricchezza dei Signori di Firenze le ville vennero edificate come luoghi di piacere e svago affidandone la progettazione e l’arredo ai migliori architetti ed artisti del rinascimento italiano come Giuliano Sangallo, Giorgio Vasari, Nicolò Tribolo, Michelozzo, Giambologna e Cellini. Le residenze rappresentano un tesoro inestimabile di affreschi, mobili e opere d’arte al punto che l’UNESCO a Giugno 2013 ha deciso di inserirne 14 tra il Patrimonio Mondiale dell’Umanità (12 ville e 2 giardini). Nel nostro itinerario abbiamo fatto una selezione tra quelle aperte al pubblico o comunque visitabili su prenotazione.

I Medici nella storia:

La famiglia de Medici, che fu protagonista della storia d'italia tra i primi del 1400 e la prima metà del 1700, è sicuramente una delle più note anche a livello Europeo. Questo non solo per il fatto di aver avuto tra i suoi membri 3 papi (Leone X, Clemente VII e Leone XII) e due regine di Francia (Caterina e Maria) , ma soprattutto per l'enorme quantità di opere d'arte collezionate e prevenute praticamente integre fino ai giorni nostri che comprendono gioielli, quadri, libri, manoscritti, oggetti preziosi e arredi conservati delle numerose abitazioni di loro proprietà. La famiglia, originaria del Mugello, deve le sue iniziali ricchezze alla manifattura e al commercio della lana, successivamente grazie proventi dei commerci acquistarono immobili a Firenze e numerosi terreni divenendo proprietari dei comuni di Barberino del Mugello, di San Piero a Sieve, di Scarperia, Borgo San Lorenzo e di miniere per l'estrazione dell'allume. In seguito i de Medici si dedicarono ad attività bancarie fondando una rete di compagnie di affari con una filiale anche a roma e nei territori papali aumentando in maniera considerevole le già ricche casse della famiglia. I membri della famiglia furono per un lungo periodo di tempo protagonisti della vita politica ed economica della città occupando ruoli di Tesorieri e Gonfaloniere di Giustizia, massima carica pubblica fiorentina. Tra i personaggi che maggiormente si distinsero ricordiamo Cosimo il vecchio, figlio di Giovanni di Bicci, Lorenzo il Magnifico figlio di Cosimo, Caterina moglie di Enrico II di Francia, Alessandro detto il Moro e Cosimo I, Maria de Medici che andò in sposa a Enrico IV di Borbone e Cosimo II. Dagli inizi del '600 il Granducato di Toscana e la famiglia de Medici iniziarono un lungo periodo di declino dovuto, oltre che alle pestilenze ed alla stagnazione dei commerci, all'inadeguatezza degli eredi della grande casata che sfociò con la successione al governo del Granducato ai Lorena. Fu Anna Maria Luisa ultima erede della famiglia che decretò con atto formale del 1737 che i nuovi successori non potessero portare al di fuori di Firenze o comunque del Granducato le collezioni di opere d'arte e preziosi, appartenuti alla famiglia, potessero attirare la curiosità dei Ffrestieri, permettendo a Firenze di rimanere fino ai giorni nostri un centro di arte e cultura con pochi eguali nel mondo.

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Palazzo PittiSi tratta sicuramente della più grandiosa e sfarzosa residenza medicea la cui costruzione venne iniziata nel 1458 da Luca Pitti potente banchiere e mercante che in contrasto con la famiglia medici voleva una residenza più imponente e grandiosa di quella costruita per Cosimo il Vecchio. Il progetto originario del palazzo viene imputato al Brunelleschi anche se effettivamente fu Luca Fancelli a dirigerne i lavori. Con la morte di Pitti la costruzione del palazzo si interruppe, fu solo dopo l’acquisto nel 1549 da parte di Cosimo I de Medici che i lavori ricevettero nuovo impulso. Il palazzo in realtà venne acquistato su volere della moglie di Cosimo I, Eleonora da Toledo che riteneva il luogo assai più salubre di quello in cui sorgeva Palazzo Vecchio inoltre la costruzione di ampie finestre permettevano l’ingresso di più luce rispetto a Palazzo Vecchio rendendolo più allegro e confortevole. Il palazzo che si affaccia sull’omonima piazza si sviluppa su tre piani e dispone di una facciata lunga 205 metri sulla quale si aprono secondo un modulo fisso ampie finestre con un portone centrale tramite il quale si accede al cortile con monumentali scalinate di accesso ai piani nobili.Palazzo Pitti Nel 1568 il Vasari costruì il famoso corridoio Vasariano che collega Palazzo Pitti a Palazzo Vecchio mentre tra il 1558 e il 1570 vennero aggiunte le due ali laterali posteriori del palazzo su progetto di Ammannati, molte altre furono le opere di ampliamento e modifica apportate dai vari membri della famiglia Medici ma anche dai Lorena. Il palazzo venne arredato con preziosi mobili, dipinti ed opere d’arte rappresentando fino all’estinzione della Casata  oltre alla dimora principale il simbolo del potere e della ricchezza della casata. I Lorena non presero mai residenza ufficiale nel palazzo preferendo altre dimore anche se vi apportarono modifiche e riunirono qui numerose opere d’arte, agli inizi dell’ottocento il palazzo venne abitato da Napoleone Bonaparte per poi divenire la residenza ufficiale dei Savoia e della corte quando Firenze divenne Capitale d’Italia. Attualmente il palazzo ospita ben 5 musei:

Galleria Palatina:

edificata su volere dei Lorena ospita i capolavori delle collezioni medicee raccolti dalle varie residenze. La collezione raccoglie opere che vanno dal XV al XVII secolo di artisti sia italiani che europei come Raffaello, Tiziano, Caravaggio, Rubens, Van Dyck

Gli Appartamenti Reali

Il Museo degli Argenti:

occupa gli appartamenti d’estate del palazzo e comprende oltre alle famose collezioni del tesoro dei Medici anche raccolte e argenti del Tesoro di Salisburgo portato a Firenze dai Lorena.

La Galleria d’Arte Moderna:

articolata in 30 sale tra quelle adibite a residenza dei Lorenza la galleria raccoglie opere che vanno dai primi dell’ottocento ai primi del  novecento di opere italiane e straniere. Tra gli artisti citiamo Canova, Hayez, Signorini.

Il Giardino di Boboli:

Giardino BoboliIl giardino che occupa una superficie di 45.000 metri quadri abbraccia il palazzo sia sui fianchi che sul retro lasciando scoperta solamente la facciata che si affaccia sulla piazza. Edificato contemporaneamente al palazzo, su iniziale progetto del Tribolo proseguito da Vasari, Ammanati e Buontalenti, il giardino che accoglie ogni anno più di 800.000 visitatori è considerato a livello mondiale una delle massime espressioni di giardino all’italiana oltre che un museo a cielo aperto grazie all’innumerevole quantità di opere d’arte dislocate lungo i vari percorsi. Il giardino dispone di quattro ingressi al pubblico dal cortile dell’Ammannati di Palazzo Pitti, dal Forte Belvedere, Via Romana, Piazzale Porta Romana. La parte di giardino intorno al palazzo è di impostazione rinascimentale successivamente vennero aggiunte altre parti con differenti impostazioni. Di notevole bellezza il grande anfiteatro opera dell’Ammannati ideato per abbellire la cava creatasi dall’estrazione della pietraforte utilizzata per costruire il palazzo; raggiungibile dall’ingresso principale con al centro una grande vasca con obelisco Egizio intorno scalinate, edicole e statue. Giardino BoboliSopra all’anfiteatro è posto il Bacino di Nettuno raggiungibile da una doppia rampa ornata da statue dove vengono raccolte le acque per l’irrigazione del giardino al centro è posta la fontana di Nettuno con tritoni e naiadi, ancora sopra la fontana dell’Abbondanza costruita in marmo bianco e bronzo in ricordo di Giovanna d’Austria moglie di Francesco I de Medici. Poco distante il giardino del Cavaliere al quale si accede tramite una scalinata con terrazzino panoramico con annesso Casino del Cavaliere luogo di meditazione e discussione di Leopoldo de Medici ora sede del museo delle porcellane, al centro del giardino sorge la fontana delle scimmie. Uno degli elementi più bizzarri e curiosi del giardino è costituito dalla Grotta del Buontalenti con tre ambienti interni di notevole pregio. Verso il Forte Belvedere sorge invece il Kaffeehaus realizzato intorno al 1780 su volere di Leopoldo di Lorena è costituito da un’enorme cupola finestrata dove oggi ha sede un bar dal quale si gode di un bellissimo panorama; da una scalinata posta sul lato opposto si scende al Viottolone fiancheggiato da statue che si raggiunge dopo aver attraversato il prato dell’Uccellare. Il Viottolone porta al Piazzale dell’Isolotto dove al centro sorge la fontana dell’Oceano opera di Giambologna.

Orari: da Martedì a Domenica 8,15-18,50
Ingresso: biglietto cumulativo (musei + giardino) intero 11,50€, ridotto 5,75
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Ubicazione: Piazza Pitti - Firenze
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Situata appena fuori Firenze, in splendida posizione panoramica, la villa fu dapprima proprietà della famiglia Brunelleschi, poi degli Strozzi ed infine venne acquistata da Cosimo I de Medici per donarla al figlio Ferdinando, il quale grazie al Buontalenti la trasformò in residenza principesca. Le radicali opere di trasformazione coinvolsero anche gli spazi esterni con la creazione di tre terrazze e laghetti alimentati da ruscelli. Nella prima terrazza vennero poste piante da frutto nane, nella seconda piante ornamentali mentre nella terza vennero immesse piante di agrumi. Con il passaggio della proprietà a Lorenzo de Medici la residenza venne ulteriormente abbellita grazie ad un prezioso ciclo di affreschi “Fasti Medicei” dipinti dal Volterrano. Spogliata dai proprietari dei suoi preziosi arredi, nel settecento la villa passò ai Lorena i quali la riarredarono portandola agli antichi fasti. In epoca Sabauda divenne la residenza prediletta di Vittorio Emanuele II e Rosa Vercellana i quali in occasione del matrimonio del figlio trasformarono il cortile interno in un salone delle feste ricoprendolo con una struttura in ferro e vetro.

Orari: Novembre/Gennaio 8,15-16,30,Marzo -17,30, Aprile, Maggio, Settembre, Ottobre -18,30 Giugno/Agosto -19,30
Prezzi: la villa fa parte del polo museale di Firenze
Ubicazione: Via della Petraia, 40 Firenze
Mezzi: la residenza da Firenze è raggiungibile con l’Autobus 2 o 28 fermata “Sestese 3”
Coordinate GPS: 43.81924999704642, 11.23686573099667
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La villa situata vicino alla Petraia è oggi sede dell’Accademia della Crusca ed è visitabile solo in occasioni particolari mentre il giardino, considerato un vero e proprio museo a cielo aperto, è visitabile tutto l’anno. La dimora di proprietà della famiglia della Stufa venne acquistata nel 1480 da Lorenzo e Giovanni di Pierfrancesco de Medici appartenenti al ramo meno nobile della famiglia i quali iniziarono opere di ampliamento e abbellimento. Lorenzo per l’occasione commissionò al Botticelli opere come La Primavera e La Nascita di Venere successivamente trasferite agli Uffizi, ove sono tuttora custodite, mentre Cosimo I  nel 1538 chiamò il Vasari e il Tribolo per commissionare al primo la ristrutturazione della villa e al secondo la progettazione di un fastoso giardino da essere usato come rappresentanza politica. Il nuovo giardino ricco di aiuole fiorite, vasche, fontane e ruscelli venne ornato da statue e mosaici dei maggiori artisti dell’epoca come l Tribolo, Ammannati al quale si deve la statua di Ercole ed Anteo oppure il Vasari al quale si deve il compimento della grotta degli animali. Di notevole bellezza il giardino dei limoni, i giardini segreti e la grotta degli animali con pareti rivestite di mosaici e vasche in marmo sormontate da sculture di animali in pietra. Il giardino venne infine arricchito con un’innumerevole quantità di piante rare provenienti da varie parti del mondo.

Coordinate GPS: 43.81996359908982, 11.228678651342761
Orari: Novembre/Febbraio 8,15-16,30, Marzo -17,30, Aprile, Maggio, Settembre -18,30, Giugno/Agosto -19,30
Ingresso: Gratis
Ubicazione: Via Castello 47, loc. Castello Firenze
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La villa venne acquistata nel 1450 da Cosimo il Vecchio per il figlio Giovanni il quale, grazie al progetto di Michelozzo, la trasformò da caseggiato signorile in un prototipo di villa rinascimentale con sobria facciata ornata da logge e finestre riquadrate da cornici in pietra serena. Nell’edificio, primo tra le ville medicee, si nota l’assenza di torri, mura difensive, camminamenti sopraelevati e cortile centrale ci si trova infatti di fronte ad un edifico studiato per prediligere il paesaggio e lo svago. Per edificare l’edificio, posto su di un poggio, fu necessaria la costruzione di terrazzamenti di sostegno adibiti a giardini. Gli interni vennero sontuosamente arredati e ornati da dipinti tra i quali due Madonne di Donatello. Con la morte di Giovanni la villa passò al figlio Cosimo e successivamente al nipote Lorenzo il Magnifico il quale la ampliò e né aumentò le rendite grazie all’acquisto di terreni circostanti e di cave di pietra. La villa fu teatro di un terribile fatto di sangue conosciuto come Congiura dei Pazzi, quando alcuni membri della famiglia Pazzi appoggiati da papa Sisto IV preoccupati dal potere che stava assumendo la famiglia Medici decisero di avvelenare durante una cena in villa i due rampolli Lorenzo e Giuliano. Fortunatamente a causa di un’indisposizione di Giuliano l’impresa venne rimandata al giorno successivo durante la messa in Santa Maria del Fiore qui Giuliano rimase ucciso mentre Lorenzo riuscì a scappare. Lorenzo amava spesso trasferirsi a Fiesole con la corte ma anche con letterati e artisti di vario genere coi i quali intraprendeva lunghe discussioni e lo studio della cultura classica. Dopo Lorenzo la villa passò a Cosimo III il quale nel 1671 la vendette a Vincenzo del Sera da questo momento per la villa iniziarono una serie di passaggi di proprietà, ogni nuovo padrone adattò ai suoi gusti ed esigenze la dimora .

Coordinate GPS: 43.80556N,  11.288889S
Orari: da lunedì a venerdì 9-13 prenotazione obbligatoria
Ingresso:  Intero 6€
Ubicazione: Via Beato Angelico 2, Fiesole
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Il giardino e la villa, distrutta nel 1822, vennero acquistati da Francesco I de Medici nel 1568 che da subito affidò a Bernardo Buontalenti i lavori di trasformazione del giardino. La dimora secondo le intenzioni del Granduca doveva essere il luogo di soggiorno e svago della sua seconda moglie Paola Cappello oltre che rappresentare un importante centro agricolo per la famiglia. Grazie all’opera del Buontalenti coadiuvato da artisti come Bartolomeo Ammannati, Valerio Cioli, Vincenzo Danti e il Giambologna il terreno si trasformò ben presto in un “giardino delle meraviglie”, grazie ai giochi d’acqua , alle musiche e ai suoni creati con speciali organi idraulici ma, soprattutto ai teatrini movimentati con automi azionati dall’energia idraulica. Nel giardino vennero inoltre costruite grotte, fontane, laghetti, rivoli e vasche raggiungibili tramite labirinti creati con le piante tutti gli ambienti vennero impreziositi dalla presenza di statue antiche, marni pregiati e madreperle come per  la Fontana di Giove, il parco dei Moderni, il Colosso dell’Appennino, la fontana della Lavandaia e il parco degli Antichi. La fama del giardino si diffuse ben presto in tutta Europa grazie alla minuziosa descrizione che ne fecero artisti e architetti come Michel de Montaigne, Moryson, Schichkart ma soprattutto grazie alle incisioni di Stefano della Bella che fecero diventare Pratolino un modello di giardino a livello europeo. Visti gli enormi costi di conduzione dell’intero complesso nel XVIII secolo vennero sospesi tutti i lavori di manutenzione dando inizio ad una fase di lento degrado. Con il passaggio di proprietà ai Lorena il giardino e la villa caddero in uno stato di profondo abbandono dal quale cercò di risollevarli la famiglia Demidoff divenuta proprietaria nel 1872. Dal 1981 la proprietà passò all’Amministrazione Provinciale di Firenze che dopo lavori di restauro aprì il giardino al pubblico.

Coordinate GPS: 43.860002, 11.298261000000025
Orari: Sabato, Domenica e Festivi 10-18
Ingresso: Gratuito
Ubicazione: Via Fiorentina, 276 – Pratolino Vaglia (FI)
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La villa, al centro di una grande produzione agricola fin dal 1300, venne trasformata su volere Cosimo il vecchio da antica dimora medioevale in moderna dimora signorile. L’artefice della trasformazione fu Michelozzo il quale riuscì nell’opera pur mantenendo intatti alcuni elementi tipicamente medioevali come il fossato, il ponte, le due torrette i muri e gli antimuri. Lorenzo il Magnifico fece della residenza la sua dimora estiva mentre Cosimo I la trasformò in una residenza di caccia facendovi costruire un Barco recintato all’interno del quale gli animali potevano vivere liberamente. Durante l’unificazione del Regno d’Italia la villa passò di proprietà dei Savoia i quali la vendettero alla famiglia Borghese. Furono i principi Borghese ad abbattere la seconda torretta, a chiudere il fossato e ad aprire un arco d’ingresso alla villa. La villa attualmente non è visitabile.

Ubicazione: Via Nazionale 16 Barberino del Mugello

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Situata nel comune di Poggio Caiano, rappresenta una delle ville più famose e conosciute del territorio. La dimora venne acquistata nel 1474 da Lorenzo Il Magnifico il quale affidò fin da subito a Giuliano Sangallo il progetto di trasformazione della tenuta agricola in villa signorile di campagna. I lavori di trasformazione vennero terminati   dopo la morte di Lorenzo avvenuta nel 1492 dal figlio papa Leone X. La villa, che sorge un cima al colle, venne fin dall’origine utilizzata come dimora estiva e come punto di ricevimento di personalità importanti, ma rivestì anche un importante ruolo in occasione dei matrimoni di membri della casata infatti qui vennero celebrati i matrimoni tra Alessandro de Medici e Margherita d’Austria e tra Cosimo I ed Eleonora da Toledo  sempre in questa villa venivano ricevute le spose straniere prima del matrimonio per essere presentate alla nobiltà fiorentina tra queste Giovanna d’Austria e Cristina di Lorena.   La residenza fu anche testimone di un triste fatto di sangue infatti vi morirono per avvelenamento Bianca Cappello e Francesco I de Medici. Su volere di Lorenzo e del suo architetto la dimora venne edificata con innovativi  criteri umanistici che richiesero la modifica del territorio circostante in favore dell’uomo e dell’armonia, in base a questi criteri venne edificato il porticato al pianterreno e un loggiato con frontone al piano nobile . All’interno tra i vari ambienti superbamente arredati e decorati spicca il salone Leone X con volte a botte e cassettoni decorati, da notare il ciclo di affreschi delle Glorie dei Medici e la sala del teatro con tanto di palcoscenico e scenari del 1772. Su volere di Cosimo de Medici per abbellire le numerose stanze vennero tessuti preziosi arazzi con scene di caccia. Attualmente al secondo piano la residenza ospita il Museo della Natura Morta con opere che vanno dal ‘600 al ‘700 provenienti dalle collezioni medicee.

Coordinate GPS: 43.817079230561816, 11.055918000416568

Orari: vai al sito
Ingresso: gratuito
Ubicazione: Piazza dei Medici 14, Poggio a Caiano (PO)
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Villa la FerdinandaLa villa venne edificata tra il 1596 e il 1600 dal Buontalenti su volere di Ferdinando I il quale desiderava una residenza di caccia posta al centro del Barco Reale di Montalbano. Il Buontalenti durante i lavori venne coadiuvato da due collaboratori Maiani e Mechini che fecero la spola tra Firenze, dove risiedeva il maestro malato di gotta, e la Villa tutt'ora considerata uno dei massimi esempi di architettura medicea ma anche l’opera conclusiva. Su volere di Ferdinando, che amava molto il luogo,   vennero commissionate al maestro fiammingo Giusto Utens le famose diciassette lunette raffiguranti i posedimenti medicei per ornare il salone “le ville”. Attualmente le lunette sono conservate nel Museo Firenze Come Era. Per la decorazione del piano nobile vennero chiamati Domenico Passignano e Bernardino Pocetti che dipinsero figure mitologiche e scene rappresentanti le virtù del proprietario, per il guardaroba venne dipinto da Caravaggio il Bacco mentre da Tiziano il ritratto di Pietro Aretino ora conservati rispettivamente agli Uffizi e alla Galleria Palatina.  Durante il periodo invernale la residenza veniva utilizzata per la caccia e la pesca mentre in estate la villa si trasformava in una residenza di villeggiatura per l’intera corte. Nel 1930 venne costruita la scala esterna della villa su di un vecchio progetto del Buontalenti. Nel 1969 l’imprenditore Emilio Riva spogliò la villa degli arredi e delle opere d'arte vendendole all'asta. Attualmente la residenza ospita un centro congressi con complesso alberghiero ed è visitabile solo su richiesta (Vai al Sito)

Ubicazione: Via Papa Giovanni XXIII 1, Artimino Carmignano (PO)

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Coordinate GPS: 43.85139068816671, 10.972319843902596

Villa La magia

La villa venne acquistata all’asta, in seguito al fallimento della famiglia dei Panciatichi, da Francesco I de Medici il quale affidò sin da subito il progetto di ristrutturazione della dimora al Buontalenti. Posta in cima ad una sommità tra Prato, Pistoia e Firenze, in prossimità di importanti vie di comunicazione la proprietà rivestiva un ruolo strategico molto importante. Utilizzata per battute di caccia e per la pesca nel lago artificiale di cui disponeva, nel 1645 venne ceduta da Ferdinando II alla famiglia Attavanti. I nuovi proprietari abbellirono gli interni della villa con affreschi e stucchi, mentre nel giardino aggiunsero aiuole con piante profumate, giardini all’italiana e una fontana centrale. Nel 2000 la villa venne acquistata dal Comune e oggi ospita il Parco museo Genius Loci.

Orari: solo visite guidate per maggiori info vai al sito
Ingresso: Intero 8€
Ubicazione: Via Vecchia Fiorentina I Tronco 63, Quarrata
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Villa di Cerreto Guidi

La villa, situata al centro del villaggio dal quale prende il nome, venne edificata tra il 1555 e il 1564. Sebbene non esista documentazione certa al riguardo, si pensa che la progettazione e la costruzione vennero affidate al Buontalenti da Cosimo I. La villa venne edificata al centro di un territorio agricolo molto importante per la famiglia che la utilizzò in tutte le stagioni dell’anno sia per la pesca, le battute di caccia ma anche come residenza di transito nei frequenti viaggi tra Firenze, Pisa e Livorno. Anche questa residenza, al pari di altre, fu testimone di un brutale atto di sangue infatti, a causa delle sue numerose infedeltà, venne strangolata dal marito Paolo Giordano I, Isabella de Medici. Tutti gli anni a Luglio il paese dedica alla nobildonna una festa chiamata “La notte di Isabella”. La villa che apparteneva al fratello di Isabella passò a Don Lorenzo de Medici, poi a Cosimo II, il quale nel 1671 la donò al figlio cardinale Leopoldo de Medici. Fu proprio Leopoldo a conferire alla villa un aspetto più residenziale arricchendola di arredi e opere d’arte. Con l’estinzione della famiglia Medici la dimora passò ai Lorena. Attualmente la villa ospita il museo della caccia e del territorio con una bella collezione di armi da fuoco e da tiro oltre a dipinti ed arredi alcuni di epoca medicea, altri ricostruiti in base a documentazione e descrizioni della villa.

 

Coordinate GPS: 43.758992, 10.878987000000052

Orari: tutti i giorni 9-19 chiuso il secondo mercoledì del mese
Ingresso: Intero 2€
Ubicazione: Via Ponti Medicei 12, Cerreto Guidi (FI)
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Palazzo mediceoSituata sulla confluenza dei fiumi Serra e Vezza, sulle pendici delle Alpi Apuane, la villa venne edificata su richiesta di Cosimo I tra il 1560 e il 1564. La dimora doveva servire come base di appoggio durante i suoi trasferimenti nella zona per sovrintendere ai lavori di estrazione di marmi e metalli preziosi nelle miniere limitrofe. La costruzione aveva anche una funzione difensiva, rappresentava infatti un avamposto di confine dei domini medicei verso la Versilia, a questo deve la sua forma possente e solida, con feritoie al pian terreno. Grazie all’aria fresca che vi si respirava in estate, dovuta alla presenza dei fiumi, venne spesso abitata da Cristina di Lorena amante della pesca e da Bianca Cappello. Dopo essere stata utilizzata a carcere  attualmente ospita il museo delle tradizioni e del lavoro popolare della Versilia e la biblioteca comunale.

Ubicazione: Via del Palazzo 358, Seravezza (Lu)

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