Viterbo e i suoi dintorni

Viterbo e i suoi dintorni

La città posta in una piana a ridosso dei monti Cimini è conosciuta anche con il nome di “Città dei Papi” in seguito al lungo periodo in cui i papi la scelsero come loro dimora. Di sicure origini Etrusche la città già nel VII secolo A.C. fu sotto il dominio di Roma alla quale per un lungo periodo contese il primato in numero di abitanti. La sua posizione strategica sulla Cassia fece sì che con la caduta dell’impero romano i longobardi la scegliessero come centro difensivo fu infatti intorno all'anno…
La città, anticamente utilizzata come luogo di villeggiatura di vescovi e cardinali, dispone di un borgo medioevale e di una parte rinascimentale. Dopo un giro della graziosa città è d’obbligo la visita a: Villa Lante: Nel 1498 il cardinale Riario decise di unificare tutti i terreni al di fuori delle mura del Borgo per crearne un “Barco” da utilizzare per le battute di caccia. Il Barco nel 1568 passò al cardinale Gambara che decise di abbellirlo con una Villa, boschetti e ampliare e abbellire i giardini con giochi d'acqua; iniziò…
Posta sull'antica Via Francigena, l'abbazia si trova alle pendici del Monte Cimino in posizione sopraelevata rispetto all'abitato. La prima struttura venne edificata dai monaci cistercensi, dipendenti dall'abbazia di Pontigny, nell'XIII secolo con lo scopo di creare un centro spirituale e agricolo di riferimento nella zona. Vennro quindi costruiti una chiesa abbaziale, un refettorio, un chiostro, una sala capitolare, na biblioteca ed un infermeria. Intorno al complesso monastico sorsero laboratori artigiani e un forno. Sfortunatamente l'Abbazia non ebbe vita lunga e, a solo un secolo dalla sua consacrazione avvenuta nel 1225,…

Descrizione

Le proprietà terapeutiche delle acque termali erano già note nel III a.C., quando i romani invasero e distrussero i centri etruschi non toccarono i bagni delle cui acque fecero tesoro. Divenute in epoca medioevale luogo preferito di vacanza di papi e nobili (di qui il nome di Bagno del Papa). In epoca rinascimentale vennero citate da Dante Alighieri nella Divina Commedia e da Michelangelo Bonarroti, che colpito dalla loro bellezza ne fece due disegni a penna ora conservati presso il museo di Vicar in Francia. L'hotel delle terme rappresenta un ottimo punto per partire alla scoperta di quel meraviglioso territorio che è la Tuscia. Un territorio dalla natura selvaggia che racchiude centri dal grande passato come Tarquinia, Civita di Bagnoreggio, Vierbo e Caprarola con il suo splendido Palazzo Farnese. 

Struttura

Il centro Terme dei Papi dispone di un Hote a 4 stelle, di una attrezzatissima zona wellness con grotta termale, percorso vascolare, idromassaggi e idrobike. All'esterno si trova una monumentale piscina termale di oltre 2.000 mq di superficie alimentata dalla sorgente Bullicame. Da un laghetto termale posto in prossimità della struttura viene ricavato un fango maturo utilizzato sia per trattamenti estetici che per la cura di disturbi di tipo infiammatorio.

Acque

Due sono le sorgenti da cui sgorgano le acque utilizzate nel complesso termale Terme dei Papi: la Sorgente Bullicame e la Sorgente Bagno del Papa. Entrambe sono poste su di una spaccatura della crosta terreste da cui le acque scaturiscono sospinte dalla forza dei gas sulfurei e carbonici. Le acque, che sgorgano ad una temperatura che varia dai 40 ai 58°C sono ricche di  sali di zolfo e bicarbonato di calcio, magnesio. L'acqua che sgorga dalla sorgente Bullicame, solfureo-solfato-bicarbonato-alcalino-terrosa fluorata con i suoi 58°C, viene utilizzata in particolare nella cura e nella prevenzione di affezioni croniche di tutto l'apparato respiratorio e di quello osteoarticolare,  nelle malattie della cute, dell'apparato genitale. L'acqua che sgorga dalla Sorgente del Papa, con qualità carboniche-ferruginose, viene utilizzata nel trattamento delle vasculopatie periferiche, in gastroenterologia, angiologia, stomatologia.

Le terme sono convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale

Ubicazione: Strada Bagni, 12 - Viterbo
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Descrizione

Antichissimo centro termale le cui origini si perdono nel tempo, sicuramente parte del complesso termale anticamente conosciuto con il nome di "Aquae Passeris". Il parco termale Bagnaccio, come molti altri centri termali della zona sfrutta la ricchezza delle acque termali del territorio viterbese le cui proprietà terapeutiche ed estetiche erano note già in epoca etrusco-romana come testimoniano alcuni scritti di Strabone, Tibullo e Simmaco, in  epoche successive vi scrisse Dante nella Divina Commedia e Michelangelo Buonarroti vi fece vari disegni a penna. In epoca medioevale le acque termali del Viterbese vennero sfruttate dalla nobiltà romana e dai papi tra questi Gregorio IX e Bonifacio IX che con queste acque cercava di alleviare i suoi dolori alle ossa.

Struttura

Posto su di un territorio privato il sito di Bagnaccio è gestito dalla Associazione Promozione Sociale "Il Bagnaccio", che ne cura la pulizia quotidiana, lo smaltimento dei rifiuti, la manutenzione e lo sviluppo. Il sito dispone di 5 vasche termali di acqua calda, 1 vasca termale di acqua fredda, un ampia area pic-nic con panchine e tavoli e due prati per distendersi al sole. 

Acque

Le acque che sgorgano ad una temperatura di 63°C da due sorgenti quella delle "Polle di Bagnaccio" e del "Pozzo di Bagnaccio" sono considerate di tipo solfato/bicarbonato/alcalino terrose debolmente solfuree, ipertermali. vengono utilizzate per la cura di acne, micosi, dermatosi seborroiche e malattie psoriasiche, faringiti, laringiti, bronchiti, tracheiti, otiti, sinusiti, riniti, asma bronchiale, enfisema polmonare, reumatismi, osteoartrosi, nevralgie, gotta, fibrosi e fibromialgie, cerviciti, annessiti e vaginiti, arteropatrie e le flebopatie, gastriti, stipsi, ipercolesterolemia ed insufficienze epatiche.

Camper: il sito dispone di una vasta area sosta camper utilizzabile anche la notte. L'area non dispone però di energia elettrica, acqua e fossa di scarico. Leggere bene il regolamento sul sito web prima di recarvisi.

Ubicazione: Strada del Garinei, 01100 Viterbo VT
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