Portogallo

Urbino

E’ un viaggio che si può fare in qualsiasi periodo dell’anno in estate si può approfittare per qualche giornata di mare nelle famose località di Rimini, Riccione o Cattolica in autunno e primavera si può godere dei magnifici paesaggi collinari oltre che passeggiate sulle spiagge. L'itinerario parte da San Leo e attraverso un percorso ad anello finisce a Sassocorvaro toccando borghi, fortezze e note località balneari. I posti indicati dall'itinerario possono essere raggiunti comodamente anche decidendo di fermarsi stabilmente in una località della costa in questo caso vi suggeriamo Riccione. Se viaggiate con i bambini è d’obbligo una tappa a Mirabilandia, all’AquaFan, oppure a Oltremare. Se amate la vita notturna Riccione o Rimini potranno offrirvi delle folli notti  nelle magiche atmosfere del divertimento si comincia in spiaggia con l’Happy Hour per proseguire negli esclusivi locali della collina, nei discopub, nei dancing oppure nei locali che offrono nottate di ballo sulle spiagge. Tra i locali più famosi citiamo Aquarius di Aquafan, Peter Pan, Cocoricò, Prince e il Pascià mentre tra i locali sulla spiaggia i più noti sono Paradise Beach, Beach Cafè, Mojito. Le nottate del divertimento del Mercoledì, Venerdì e Sabato non conoscono pause e sono un richiamo durante tutto l’anno.

Il Canavese, capolavoro figlio del ghiacciaio baltico ai confini con la Val d'Aosta e a pochi chilometri da Torino,  è un lembo di terra di dolci colline, bucolici laghetti; tappezzato di vigneti. Costellato da antichi manieri, castelli, residenze reali, palazzi signorili, imponenti torri ricordo di un antico passato spesso macchiato da sommosse popolari e guerre civili.

Questi edifici testimoni al contempo della ricchezza artistica e architettonica di un tempo, trasportano il visitatore in un'atmosfera suggestiva e ormai lontana, attraverso sette secoli di storia, tra antichi sfarzi, gloriosi avvenimenti, intriganti episodi.

I castelli aperti al pubblico non sono mai troppo distanti fra di loro ed è possibile ammirarli con il supporto di visite guidate. 

Non tutti i castelli sono visitabili, alcuni sono stati adibiti ad alberghi, altri sono ristoranti o "maison de charme". Qualunque sia il loro attuale utilizzo, rimangono comunque dei monumenti suggestivi e da conoscere.

Sette secoli di storia attraverso i quali sono passati duchi, principi e re: il Castello di Agliè, già proprietà dei marchesi San Martino, vanta un antico e nobile passato, testimoniato dalla varietà e dalla ricchezza degli arredi che caratterizzano appartamenti e giardini.
Circondato da un parco con alberi secolari e grandi serre, il castello conta oltre 300 stanze con arredi e collezioni ricche ed eterogenee: convivono ad Agliè quadri importanti, reperti archeologici e addirittura inconsuete raccolte ornitologiche e orientali.
Il Salone da Ballo affrescato e la successione di ambienti d’epoca perfettamente conservati rendono il castello un trionfo di eleganza.

Piazza Castello, 1 - 10011 Aglié (TO) - Tel. 0124-330102

Visitare il Castello

Apertura castello: da gennaio a dicembre; parco: da maggio a ottobre
Orari: da martedì a domenica ore 8.30-19.30; ultimo ingresso: 18.30

La visita si articola in diversi percorsi: Il Piano Nobile, sempre visitabile e, a rotazione, uno o più percorsi negli altri ambienti del Castello.
Piano Nobile del Castello: ingresso € 4,00
Altri ambienti del Castello, visitabili a rotazione: ingresso € 2,00
Cucine del Castello, visitabili in settimana: ingresso € 4,00
Giardino: ingresso € 2,00 - Parco + Giardino: ingresso € 3,00 (durante la settimana potrebbe essere chiuso: telefonare)

Ingresso gratuito la prima domenica del mese e per i minori di anni 18. 
Ingresso ridotto del 50% per i giovani di età compresa tra i 18 e 25 anni.

Il castello e la sua storia

Il nucleo originario del Castello è medioevale, quando la famiglia dei San Martino si affermò nella zona: oggi solo pochi resti in muratura testimoniano l'esistenza di quella prima fortificazione. Un'importante trasformazione avvenne nel 1646 ad opera, sembra, di Amedeo di Castellamonte e prevedeva un doppio affaccio verso il parco-giardino e verso il borgo. A questa fase risale la splendida facciata verso il giardino e i due grandi cortili interni, intorno ai quali si estesero gli appartamenti, collegati da lunghe gallerie. Sugli angoli della struttura erano poste delle alte torri secondo lo schema “a padiglione”. Della fase seicentesca si conserva lo splendido Giardino all'italiana sulla sinistra della facciata d’ingresso al Castello, con il gioco di intersezioni delle siepi di bosso.
Seguendo la moda settecentesca della villeggiatura la corte piemontese trascorre lunghi periodi in accoglienti residenze di campagna immerse nel verde.
Per questo scopo, nel 1763,  il Castello venne acquistato dai, dando l’avvio ad un grandioso progetto di riqualificazione e di ampliamento del complesso, che prevedeva la ridistribuzione degli appartamenti ducali nella zona nord verso il Borgo, coinvolto nel vasto programma di rinnovamento attraverso l'edificazione della attuale Chiesa parrocchiale collegata al Castello mediante una galleria coperta a due piani tuttora esistente. Anche i giardini, le cascine e i mulini vennero risistemati.
A questa fase risale anche la costruzione della Fontana dei Quattro Fiumi.
Durante l’occupazione napoleonica (1802-1814) il Castello fu seriamente spogliato dei suoi arredi più preziosi, che presero la via della Francia mentre il parco venne lottizzato e venduto a privati.
Dal 1823 rientrò per eredità nei possedimenti dei Savoia: Maria Cristina, vedova del re di Sardegna Carlo Felice, inaugurò una nuova stagione di riallestimento delle sale secondo il nuovo gusto impero italiano.
Le pareti di molti saloni, la Galleria Verde e gli appartamenti del secondo piano vennero rivestiti in papiers-peints, carte da parati dipinte a mano.
Venne allestita la Sala Tuscolana, all’interno della quale è conservata la ricca raccolta archeologica della colta e raffinata coppia reale.
Nel 1839, infine, si avviarono gli imponenti lavori di trasformazione del parco-giardino all’italiana in chiave paesaggistica: le rigorose simmetrie del Sei e Settecento vennero sostituite da boschi, radure, percorsi tortuosi; il grande bacino circolare in fondo al parco fu trasformato nel lago attuale, con isolotto e reposoir.
Con la morte di Maria Cristina avvenuta nel 1849, il Castello passò in eredità a Carlo Alberto e al figlio cadetto Ferdinando, primo Duca di Genova.
Nel 1939 lo Stato acquista dai duchi di Genova le proprietà di Agliè e di Torino.
Nel dopoguerra prende avvio una lunga serie di interventi di restauro e di riallestimento per trasformare il Castello nel museo di se stesso, così come oggi si presenta, e per aprirlo al pubblico.
Nel 1986, dopo un complesso intervento di restauro botanico e di bonifiche idrauliche, anche il parco e il giardino sono stati aperti alle visite.

Nel 1997 le Residenze Reali sono state dichiarate dall'UNESCO "Patrimonio dell'Umanità".

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silvio pellicoSilvio Pellico nacque a Saluzzo il 25 giugno 1789.

Studiò a Pinerolo ed a Torino.  A Milano, dove si stabili nel 1809, conobbe il Monti ed il Foscolo e cominciò a scrivere, specialmente per il teatro. Ideaò tragedie classiche nella forma, ma già romantiche nei contenuti.

Nel 1815 fu rappresentata la sua tragedia Francesca da Rimini, in cui l'episodio dantesco viene interpretato alla luce delle forti influenze romantiche e risorgimentali.

Proprio a causa del suo patriottismo nel '20 venne arrestato con l'accusa di carboneria e in un primo momento condannato a morte; la sentenza fu commutata in 15 anni di carcere duro da scontare nella fortezza di Spielberg, in Moravia.

Ricevuta nel 1830 la grazia imperiale e tornato in Italia, lo scrittore si ritirò completamente dalla politica attivai e visse solo grazie ad un posto di bibliotecario presso la marchesa di Barolo.

L'esperienza carceraria divenne il soggetto dell'opera memorialistica Le mie prigioni, del 1832. Nello scritto, il più conosciuto dell'autore. Tanto in carcere quanto dopo la liberazione compose diverse tragedie (Ester d'Engaddi, Iginia d'Asti, Gismonda, Erodiade, Tommaso Moro), delle cantiche (Tancredi, Morte di Dante) e varie liriche.

Morì a Torino il 31 gennaio 1854.

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Casa di Silvio Pellico:

Situata nella piazzetta di Mondagli la casa è visitabile solo il sabato e la domenica oppure nelle festività dalle 15 alle 19. (ingresso 3 euro e fino a 18 anni gratis). Al primo piano della casa, che attualmente è di proprietà del comune, si trova l’appartamento dove nacque e trascorse la prima infanzia lo scrittore.

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Donna di grande cultura, amante dei viaggi e abile compositrice di versi, tanto da essere definita la nuova Saffo.

Nacque nel 1774, morì a Saluzzo nel 1840. Fu consorte del conte Saluzzo Roero. Scrisse liriche, poemetti, novelle, tragedie, commedie. Il suo maggior lavoro è Ipazia. Fu ammirata dal Parini, dal Foscolo, dal Manzoni.

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boccaccioSaluzzo, conosciuta fin dai tempi più remoti in quanto  tappa obbligata sulla “Via del Sale” che dalla Liguria proseguiva per le terre sabaude fino a Nizza, nel rinascimento conobbe un periodo particolarmente florido dal punto di vista economico e culturale.

Parte della sua notorietà è legata alla fama che ebbe allora il decameron di Boccaccio  in tutta Europa fino all’Inghilterra di Geoffrey Chaucer e dei suoi Canterbury Tales.

Saluzzo fu scelta dal Boccaccio come palcoscenico ideale di un amore brutale e devotissimo i cui protagonisti, frutto di fantasia letteraria, ma hanno quasi certamente contribuito alla conoscenza del marchesato.

È la storia del marchese di Saluzzo Gualtieri e della sua sposa Griselda: la centesima novella del Decameron, la decima della decima giornata, l’ultima.

valle d'aostaUfficio Turistico: Piazzale Monte Bianco, 13

La località, posta all'estremità della Valle al confine con la Francia, è un apprezzato centro di villeggiatura, molto caratteristiche sono le vie del centro con case molto curate, negozi delle migliori marche, bar e ristoranti. La città è nota a livello internazionale per le sue magnifiche piste da sci, per i suoi fuori-pista come la discesa del ghiacciaio del Toula e per le piste di sci nordico adatte anche a sciatori non esperti. Svariati sono i percorsi praticabili con le ciaspole tutti adeguatamente segnalati. Se visitate la città in estate non potete perdere un'escursione sul Monte Bianco, grazie alle moderne funivie, attraverso un percorso a tappe, potete raggiungere i 3.460 metri di punta Helbronner e proseguire verso la guglia di Aiguille du Midì, in territorio francese, a 3.842 metri attraversando il ghiacciaio della Mer de Glace. Volendo è possibile scendere a Chamonix (in Francia) e tornare in Italia attraverso un comodo autobus. Si consiglia di intraprendere l’escursione adeguatamente vestiti, protetti da occhiali e creme solari, l’escursione è sconsigliata ai bambini al di sotto dei 3 anni di età e alle persone con problemi di cuore.

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Ufficio del Turismo: Piazza Vittorio Emanuele II, 15 - Chiuso lunedì e martedì

Terme di Pre Saint DidierTipico paesino di montagna, posto ai piedi del massiccio del Monte Bianco, rappresenta il punto di partenza per escursioni sulle vette circostanti, per praticare rafting sulle acque della Dora oppure per un escursione agli orridi (profonda gola scavata dall'erosione della acque della Dora Verney). La località, già conosciuta in epoca romana per gli effetti benefici delle sue acque, è divenuta negli ultimi anni uno dei luoghi più frequentati della Valle, grazie alla riapertura dei modernissimi stabilimenti termali. Il borgo posto a 1000 mt sul livello del mare è la meta ideale per chi dispone di qualche giorno di vacanza che potrà trascorrere tra sport e relax.

Aree sosta Camper

Da vedere:

Il Grand bâtiment

Con una escursione si può raggiungere il suggestivo borgo di Verrand con il suo castello conosciuto anche con il nome di Grand Batiment riconoscibile dalle finestre gotiche in pietra lavorata e con all'interno una caratteristica scala a chiocciola

Pre Saint DidierLo Sbarramento o Vallo Alpino

Si tratta di una serie di costruzioni aventi scopo difensivo la cui realizzazione vide due fasi una nel 1939 e l'altra nel 1942. Le opere in seguito al trattato di pace del 1947 vennero quasi completamente distrutte. Allo stato attuale si possono vedere solamente l'opera n 6 posta su di un costone roccioso e l'opera n^ 7

Il Sentiero degli Orridi

Il sentiero, classificato come facile e turistico, è percorribile in circa 40 minuti (sola andata) percorrendo un dislivello di circa 180 metri. Per saperne di Più 

Terme

Il modernissimo impianto termale sfrutta le acque che sgorgano in maniera naturale dalla grotta degli orridi. Grazie alla loro composizione queste acque facilitano la circolazione sanguigna, i movimenti muscolari e svolgono un’azione tonico-ricostituente con effetti benefici sullo spirito. Non perdete una giornata o una serata di totale relax all'interno dello stabilimento termale che dispone di piscine, bagni turchi, saune, idromassaggi, cascate e sale relax con aromi colori e musiche. Per saperne di più

Piscina Regionale Coperta

Sempre nel borgo, a poca distanza dalle terme, sorge la moderna struttura che ospita una piscina coperta larga 16 mt e lunga 25 mt con scivoli e trampolini, una vasca per bambini con acqua a 30°, sauna finlandese e bagno turco.

Posto in posizione dominante, a picco sull'omonimo villaggio, il castello ha un aspetto fiabesco, che si discosta notevolmente dagli altri castelli della Valle d'Aosta, tale aspetto è dovuto a vari rimaneggiamenti avvenuti nel corso dei secoli, tra i più evidenti l’aggiunta delle torrette sporgenti e del camminamento sorretto da archetti, che ne fanno quasi un set cinematografico. Il castello veniva nominato in documenti ufficiali già nel 1191 quando era formato da due corpi di fabbrica distinti La Casa-Torre e la Torre, successivamente unificati con l'aggiunta di edifici  militari e civili. Il maniero, passò di proprietà di varie famiglie tra le quali i Quart, i Sarriod, gli Challant, i Morgex e i Roncas che terminarono i lavori di ampliamento arredandolo con gusto e magnificenza al punto da essere definito “una casa di delizie”. Purtroppo i successivi proprietari lo lasciarono decadere fino a perdere gran parte degli arredi e del patrimonio artistico, fu il barone Bollati a ridare nuovo lustro al castello grazie a imponenti opere di restauro. Attualmente di proprietà del comune, ospita il Museo di scienze naturali; all’interno è visibile la sala del trono con arredi e ornamenti d’epoca.

Orari: Attualmente chiuso per restauri
Posizione GPS: 45.7101357, 7.23197730000004
Ubicazione: Sant-Pierre (AO)

Castello di IntrodLe origini del castello risalgono molto probabilmente al XII secolo, ma le attuali fattezze si devono ad ampliamenti e modifiche apportate nel 1260 da Pierre Sarriod d’Introd e ad altre avvenute nel XV secolo. Il castello, che si presenta con forma quasi circolare con al centro una torre quadrata, durante il XVIII secolo subì due rovinosi incendi i cui danni vennero riparati solo nel ‘900 ad opera del cavalier Gonella. Di fronte al castello da notare il granaio, dove venivano stipati sementi e grano, una delle poche strutture del 400 completamente in legno pervenute fino a noi, le porte conservano serrature in ferro battuto di notevole pregio. Il Castello è stato la location del film Richard the Lionheart – Rebellion diretto da Stefano Milla. A poca distanza dal castello si trova il Parc Animalier d'Introd

Orari: Luglio/Settembre 13,30-17,30 Agosto fino alle 19
Ingresso: Intero 4€, Ridotto 2€
Ubicazione: Introd (AO)
Posizione GPS: 45.6920648, 7.184826599999951

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